Page 102 - Maschere_Motta
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Pantalone, del Dottore, di Arlecchino e di Brighella, e altre quattro figure stereotipe quali
l’amante timido (Florindo), l’amante sleale (Olindo), e le due giovani amorose.
Arlecchino, servo affamato in cerca di una sua Colombina, gli viene affiancato, bugiardo
per antonomasia, a evidenziarne la principale caratteristica: l’arte dell’inventare.
Primo spettatore di tali “commedie” di Lelio, verso il quale nutre una sorte di divertita
ammirazione («Arlecchino: Mi no so come diavolo fe a inventarve tante filastrocche, a dir tante
busie senza mai confonderve. Lelio: Ignorante! Queste non sono bugie; sono spiritose invenzioni,
prodotte dalla fertilità del mio ingegno pronto e brillante»), egli lo costringe a parlare del suo
vizio, che risulta ragione di vanto e di studio sottile, arma per cogliere ogni occasione di
divertimento e avventura.
Pronto nientemeno a tradire il proprio padre se l’occasione lo richiede, Lelio dovrebbe
costituire un carattere ridicolo e odioso, intrappolato nel proprio mentire; ma di lui
colpisce di più, in definitiva, la passione per la favola e il prepotente desiderio di vivere
fidando nelle infinite possibilità della fantasia.
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