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1 - La Preistoria

      ti con corredo funebre (offerte di fiori, strumenti e trofei di ani-
      mali; ritrovamenti in Italia, in Iraq, in Uzbekistan e in Francia)
      e il rito del cannibalismo.

      ■ Il Paleolitico superiore
      Circa 40 000 anni a.C. comparve l’Homo sapiens sapiens che L’Homo sapiens
      si contraddistingue dai precedenti tipi umani per il cranio me- sapiens
      no robusto e più alto, privo delle prominenti arcate sopracci-
      liari. Gli studiosi distinguono due razze: quella di Cro-Magnon
      e quella di Combe Capelle (dai nomi delle località francesi dei
      primi rinvenimenti).
      In questo periodo iniziò la prima vera lavorazione dell’osso, per La lavorazione
      ottenere arpioni, ami, zagaglie e aghi. Ampiamente attestati sono dell’osso
      riti e culti, oltre a forme di espressione artistica (scultura, pittura
      e graffiti). Rinvenimenti in tutta Europa (in Italia a Imperia, Savo-
      na, Verona, Forlì, Cosenza, Messina). Nel Paleolitico superiore si
      succedettero diverse civiltà. In Africa si sviluppò la cultura Ateria- La cultura Ateriana
      na (Algeria), caratterizzata dalla produzione di manufatti dotati di in Algeria
      un peduncolo che consentiva di fissarli su un’asta o un manico di
      legno. Circa 25 000 anni a.C., durante la glaciazione del Wisconsin,
      lo stretto di Bering rimase ghiacciato, permettendo a gruppi di cac- Il passaggio dei
      ciatori provenienti dalla Mongolia di attraversarlo insediandosi in mongoli in America
      America (rinvenimenti in California e in Perú). In Francia le cultu-
      re del periodo Gravettiano o Perigordiano (dai nomi della loca- Le “veneri
      lità di La Gravette e della regione del Périgord) produssero opere preistoriche”
      d’arte di straordinaria raffinatezza, tra le quali le famose statuette del Perigordiano
      note come le “veneri preistoriche”. Il periodo Solutreano (dalla
      regione di Solutré, nella Loira), risalente a 18 000 anni a.C., vide la

        EVOLUZIONISMO E CREAZIONE
        Fino all’inizio del XIX secolo, quando  tali, ma gli stessi storici, che si sforzano
        Jean-Babtiste Lamarck per primo propo-  di interpretare i reperti archeologici in ba-
        se una concezione evoluzionistica della  se al noto principio stigmatizzato dalla for-
        vita, nessuno aveva negato il principio  mula secondo cui l’uomo deriverebbe
        della perpetuità delle specie naturali. Fu  dalla scimmia. Per una valutazione obiet-
        però soprattutto Charles Darwin, con i  tiva di tali concezioni è tuttavia impor-
        suoi studi sull’origine delle specie (se-  tante ricordare che queste teorie non
        conda metà del XIX sec.), a sviluppare i  hanno ancora avuto alcuna conferma de-
        concetti di evoluzione e di selezione na-  cisiva e che, a detta di molti scienziati, l’e-
        turale, e a studiare i meccanismi secon-  voluzionismo è divenuto per essi una
        do cui gli organismi si adatterebbero in  questione di “fede”. Restano quindi an-
        modo diverso alle trasformazioni del-  cora molti coloro che considerano la na-
        l’ambiente circostante, di modo che solo  tura sub specie aeternitatis, e che riten-
        quelli più dotati potrebbero sopravvivere  gono, conformemente alla dottrina reli-
        e riprodursi. Tali teorie hanno influenzato  giosa originaria, le specie naturali come
        notevolmente non solo i filosofi occiden-  il riflesso di archetipi immutabili.
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