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e verso est (Costantinopoli e la regione siriaca) del fulcro Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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Si suole convenzionalmente considerare l’età antica
il periodo che va dalle prime attestazioni scritte alla caduta
dell’Impero romano d’Occidente (476 d.C.). Le prime
civiltà urbane complesse hanno avuto origine nelle regioni
fluviali (i bacini del Tigri e dell’Eufrate, dell’Indo, del Nilo e
del Fiume Giallo). Nella storia d’Europa e del Vicino Oriente
sono stati comunque il Mediterraneo e il suo immediato
retroterra il centro della civiltà antica: le regioni
siriache e anatoliche, quelle elleniche ed egee, quindi
quelle italiche e nordafricane hanno visto il sorgere di più
organismi statali capaci di estendere il loro dominio
su parti significative delle coste mediterranee. In seguito,
l’esperienza greca, fiorentissima dal punto di vista
culturale, trovò con Alessandro Magno anche la via
dell’Oriente, per poi recedere di nuovo, nel II sec. a.C.,
verso il bacino del Mediterraneo. Infine, la costruzione
statale romana, estesasi fino a raggiungere le regioni
settentrionali (Gallia, Britannia e regione danubiana),
rappresentò il culmine e la sintesi dell’unità mediterranea,
sviluppando gran parte dell’esperienza umana precedente,
soprattutto ellenica. La caduta dell’Impero romano
d’Occidente, causata anche dall’indebolimento seguito
allo sforzo di dover tenere unito un organismo statale
che si estendeva come mai era avvenuto in passato,
segnò quindi non soltanto un’importante cesura politica,
ma anche l’inizio dello spostamento verso nord
(ad esempio con il successivo Regno franco di Clodoveo)
economico e politico del mondo europeo e mediorientale.