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Preistoria ed età antica


      LA DATAZIONE DEI REPERTI
      Per datare i reperti preistorici vengono  de nel loro fondarsi su principi di fisica
      utilizzati metodi induttivi tratti dalle scien-  teorica alquanto astratti che proiettano
      ze naturali. Fra questi, il più noto è quel-  indietro nel tempo le stesse condizioni
      lo del radiocarbonio (C 14). Esso si basa  cosmiche attuali, cosa non ammessa da
      sul fatto che tutti gli organismi viventi du-  altre concezioni cosmologiche che con-
      rante il loro ciclo vitale assorbono tale so-  siderano il tempo in modo non lineare e
      stanza che invece si disintegra gradual-  scandito da soluzioni di continuità quali-
      mente quando l’organismo muore. Esat-  tative. Ricordiamo inoltre la dendrocro-
      tamente, ogni 5730 anni si disintegra  nologia che si basa sul conteggio degli
      metà del radiocarbonio; dalla quantità di  anelli concentrici dei tronchi d’albero e
      C 14 contenuta in un reperto organico è  sul fatto che lo spessore e la consisten-
      quindi possibile risalire al periodo in cui  za di questi sarebbe simile per alberi vis-
      l’organismo è vissuto. Altri metodi analo-  suti nello stesso periodo e ambiente. In-
      ghi si basano sull’analisi di azoto, fluoro  fine, un ulteriore metodo è la termolu-
      e uranio presenti nelle ossa e assorbiti  minescenza, che si fonda sul fatto che la
      dal terreno secondo ritmi considerati co-  ceramica riscaldata emette una lumino-
      stanti. Il punto debole di tali metodi risie-  sità tanto maggiore quanto più è antica.

                    di Günz, si producevano manufatti a scheggiatura bifacciale, tec-
                    Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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                    nicamente più raffinati dei precedenti. Nella seconda, detta di Min-
                    del, l’uomo cominciò a utilizzare il fuoco e a vivere in abitazioni
                    circolari, circondate da muretti di pietra, o in grotte dal pavimen-
                    to lastricato di ciottoli. Resti umani sono stati ritrovati in Francia,
                    in Spagna, in Cina e in Marocco. Il periodo della terza glaciazio-
                    ne, detta di Riss, fu caratterizzato dalla realizzazione di capanne
                    ricoperte di pelli, poste all’interno di grotte. Apparve la tecnica le-
                    valloisiana,consistente nel produrre schegge di forma ovale, con
                    i bordi taglienti.
                    ■ Paleolitico medio
     L’Uomo         Questo periodo viene convenzionalmente fatto iniziare circa
     di Neanderthal   100 000 anni a.C. ed è caratterizzato dalla presenza dell’Uomo
     e la cultura   di Neanderthal (Homo sapiens neanderthalensis, dal nome di
     del Musteriano  una località nei pressi di Düsseldorf in Germania). Robusto e di
                    piccola taglia, aveva il cranio più lungo e meno alto dell’Homo
                    erectus, con arcate soprac ciliari sviluppate. Da lui ebbe origine
                    una cultura detta del Musteriano (dalla località di Le Moustier
                    in Dordogna) in cui scomparvero i manufatti bifacciali e si pro-
                    dussero strumenti ricavati da schegge: punte, grattatoi, ra-
                    schiatoi, bulini, coltelli e punteruoli. Resti umani sono stati ri-
                    trovati in Francia, Belgio, Italia (Saccopastore e Monte Circeo),
                    Iraq, Sudafrica e Cina.
     La quarta      La quarta glaciazione, detta di Würm, ebbe inizio 75 000 anni
     glaciazione    a.C. A questo periodo risalirebbero alcune novità relative agli
                    usi dell’Uomo di Neanderthal, come il seppellimento dei mor-
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