Page 65 - I segreti di Hitler
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Rastenburg, 20 luglio 1944.           una strategia comune (l’Italia pun-
                                               Mussolini osserva i resti del         tava al Mediterraneo e all’Africa
                                               bunker in cui Hitler ha subito        coloniale, la Germania all’Est,
                                               l’attentato che per poco non          alla ricerca dello “spazio vitale”).
                                               gli è stato fatale. Sotto, una
                                               vignetta precedente alla guerra       Il connubio fu disastroso, soprat-
                                                ritrae un Duce titubante nel         tutto per i tedeschi, che dovettero
                                                seguire il Führer in politica estera.
                                                                                     stornare forze da più fronti per ap-
                                                                                     poggiare gli italiani in Libia e nei
                                                                                     Balcani, ritardando anche, in ma-
                                                                                     niera probabilmente fatale, l’attacco
                                                                                     alla Russia. La fine è nota, eppure
                                                                                     il rispetto di Hitler per Mussolini
                                                                                     non si spense. Quando il Duce fu
                                                                                     arrestato fece di tutto per liberarlo
                                                                                     e lo accolse in Germania come un
                                                                                     amico. Poi, però, il loro rapporto si
                                                                                     trasformò in una chiara sudditanza
                                                                                     e il Führer fece scontare all’Ita-
                                                                                     lia il tradimento dell’8 settembre,
                                                                                     istituendo uno Stato fantoccio, la
                                                                                     Repubblica Sociale Italiana, e de-
                                                                                     predando il Paese che una volta era
                                                                                     stato il suo più importante alleato.
                                                                                      I due si incontrarono a Ra-
                                                                                     stenburg il 20 luglio 1944, dopo
                                                                                     l’attentato fallito a Hitler, abbrac-
                                                                                     ciandosi per l’ultima volta.  n

 L’ultimo  pompa, prima a Berlino e poi a       «MUSSOLINI È IL PRIMO UOMO POLITICO
           Roma, Napoli e Firenze. In occasio-
                                                DEL MONDO, A CUI NESSUNO SI PUÒ
           ne della visita del Duce a Berlino,
 saluto    Hitler dichiarò: «Mussolini è una di   LONTANAMENTE PARAGONARE.»
           quelle figure solitarie di tutti i tem-
           pi che non sono prodotti della Sto-
           ria, ma sono essi stessi artefici della
           Storia». L’italiano non si espresse
           mai in modo tanto lusinghiero su
           Hitler, ma lo scelse come alleato,
           stringendo con lui un legame che
           non si ruppe nemmeno negli anni
           drammatici della guerra.
            Fino al 1938, cioè fino alla con-
           ferenza di pace di Monaco, Mus-
           solini si sentiva ancora superiore a
           Hitler e godeva di una credibilità
           internazionale che l’altro non aveva
           mai avuto. Ma le due nazioni alle-
           ate stavano seguendo un percorso
           molto diverso: la Germania era
           tornata a essere una colossale po-
           tenza economica e militare, mentre
           l’Italia era rimasta una nazione so-
           stanzialmente agraria, nonostante lo
           sforzo mussoliniano di dar vita a
           uno Stato moderno, con un esercito
           preparato. Per orgoglio, il Duce si
           buttò in una guerra che avrebbe
           potuto evitare. Tuttavia, non c’era

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