Page 62 - I segreti di Hitler
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HITLER E MUSSOLINI


               Il maestro









               italiano














                    Il Duce e il Führer ebbero un rapporto
               difficile e conflittuale: mentre Hitler venerava
                  l’italiano, Mussolini aveva all’inizio poca

                 considerazione per l’altro. Tra i due, però,
                   non mancarono mai la stima e il rispetto






                l legame che intercorse fra Hitler e   sconfitta che ritenevano non merita-
                Mussolini non è facile da analizza-  ta. Rapidamente, Mussolini divenne
                re. Dopo la Prima guerra mondiale,   per Hitler un punto di riferimento.
              I quando entrambi diedero vita ai loro   Già nel 1922 era partita una missio-
               movimenti politici, la fortuna arrise in   ne per cercare un abboccamento fra
               maniera più rapida all’italiano. Giorna-  i due. Emissario di Hitler era Kurt
               lista e polemista di valore, più anziano   Lüdecke, donnaiolo e bellimbusto,
               di sei anni rispetto a Hitler, già prima   nazista della prima ora: un uomo
               della guerra Mussolini aveva fatto   elegante e colto, che si era fatto av-
               parlare di sé, battendosi per l’interven-  vincere dal carisma hitleriano. Fu
               to dell’Italia nel conflitto allo scopo di   lui, nel settembre 1922, a incontrare
               restituire alla patria le “terre irredente”   il Duce a Milano, nella sede del
               che nemmeno le guerre d’indipenden-  “Popolo d’Italia”, il quotidiano che
               za erano riuscite a riportare nei confini   Mussolini dirigeva. L’incontro fu
               nazionali. Il trentenne Mussolini si   piuttosto grottesco: al Duce era stato
               era fatto un nome che dopo il conflit-  annunciato l’arrivo di un emissario
               to gli servì a raggiungere rapidamente   del generale Ludendorff, eroe della
               il successo politico a cui aspirava,   Grande Guerra, la cui fama gli era
               coronato dalla conquista della poltro-  ben nota, invece si trovò di fronte
               na di primo ministro dopo la Marcia   un damerino che gli parlava di uno
               su Roma del 28 ottobre 1922.         sconosciuto, un certo Adolf Hitler,
                Il discepolo austriaco              il quale gli chiedeva consigli per
                                                    l’organizzazione del proprio movi-
                Hitler, che prima della guerra era   mento e per la rivoluzione popolare
               solo un giovane sbandato in cerca di   che avrebbe voluto mettere in atto.
               futuro, dopo l’armistizio si era avvi-  Fu un incontro senza costrutto, ma
               cinato alle frange dell’estremismo di   quando Ludecke domandò a Musso-
               destra, le quali cercavano di sfogare   lini se, come extrema ratio, sarebbe
               il risentimento maturato dopo una    stato disposto a usare la violenza

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