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P1_Modulo01.qxp  19-02-2010  13:00  Pagina 40





                                             Unità 1
                                             Le culture preistoriche




                   DOC11-16                  La religione preistorica
                                             Come scrisse lo studioso francese André Leroi-Gourhan, studiare la religione preistorica è come
                                             «ricostruire uno spettacolo teatrale senza averlo visto». A volte possediamo lo scenario, come a
                                             Lascaux, ma abbiamo pochissime tracce degli atti magici o religiosi. «Come potremmo interpre-
                                             tare – aggiunse lo storico – la religione cristiana se conoscessimo solo qualche affresco in cui so-
                                             no leggibili solo scene di crocifissioni e sacrifici di agnelli?».
                                             Osserva con attenzione i DOC12 e 16. Vi si intravedono rapporti complessi fra gli uomini e gli ani-
                                             mali. Attraverso travestimenti e maschere, gli uomini assumono le sembianze degli animali. For-
                                             se per invocare la loro protezione? O per simularne un intervento? Non conosceremo mai gli at-
                                             ti magici o religiosi che vi sono testimoniati, ma possiamo immaginare che queste rappresenta-
                                             zioni abbiano lo scopo di mettere in comunicazione il mondo degli uomini con altri mondi.
                                             Per lo studioso di preistoria, è molto difficile presentare interpretazioni univoche dei disegni. Chi
                                             ci assicura che i personaggi seduti nel DOC13 abbiano a che fare con la magia? Cosa stanno fa-
                     † 11. Scena di esecuzione,  cendo? A volte le attribuzioni di «titoli» ai disegni fatte dagli archeologi e dagli studiosi di prei-
                           30.000-10.000 a.C.
                    [rilievo di H. Obermaier, Grotta 5,  storia sono piuttosto azzardate, perché dicono più di quanto riescono a dimostrare. Anche l’atti-
                           Mola Remigia, Spagna]  vità del suonatore (come nel DOC15) è probabilmente connessa con la religione, ma non abbia-
                     Il significato attribuito a questo  mo nessuna informazione certa a riguardo.
                     graffito è solo ipotetico. L’unica  Di fronte a tanti dubbi, abbiamo la certezza che gli uomini si sono occupati molto presto del si-
                       certezza è che alcuni uomini
                     organizzati procurano la morte  gnificato della vita e della morte, e che a quest’ultima era riservato un rituale specifico. Ma qua-
                   violenta di un altro, tramite archi e  le? Nel DOC11, che secondo alcuni studiosi rappresenta una scena di esecuzione, non è affatto
                     frecce. Si tratta di un monito ai  chiaro se il soggetto è un nemico straniero o un membro del gruppo, e ancora se egli sia colpevo-
                     membri del gruppo, oppure del
                       racconto per immagini di un  le di qualche reato oppure malato e sofferente. Nel DOC14 al corpo del defunto viene riservato
                      episodio realmente accaduto?  un culto, ma possiamo aggiungere altro sul suo svolgimento?




































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                                                                                   [rilievo di H. Breuil, Grotta di Les Trois Frères, Ariège, Francia]
                                                                                   La pittura parietale su roccia ritrae una figura
                                                                                   antropozoomorfa, impegnata in una danza durante una
                                                                                   cerimonia rituale. Il corpo umano è visibile in trasparenza,
                                                                                   all’interno della pelle di cervo che viene indossata intera,
                                                                                   ancora provvista di palchi e coda.


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