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Unità 6
La Grecia delle poleis
Epidamno
(Durazzo) Nestos Hevros
Abdera Bisanzio
Axios
Anfipoli Maronea Calcedonia
Strimon
Taso
Samotracia
Haliacmon Potidea Torone Imbro Abydos
Aoos Sestos Lampsaco Cizico
Dodona Skione Mirina Aisepos
Corcira Peneios Larissa
(Corfù) Asso
MAR
Mitilene
MAR EGEO
IONIO
Naupacte Delfi Calcide Focea Ermo
Tebe Éritre
Eretria Chio
Clazomene
Megara Colofone
Sicione Atene Caistro
Olimpia Micene Corinto Andros Samo Efeso Meandro
Mantinea Argo Tino
Mileto
Tegea Delo
Alicarnasso
Pilo
Sparta Paro
Cnido
Ialysos
Citera Kameiros
Lindos
Cidonia
Cnosso
Gortina
3. L’identità greca
π Le principali poleis greche
Uniti e divisi L’autonomia di ogni singola polis era ritenuta un principio intoccabile, e L’organizzazione politica della polis
ebbe vasta diffusione nell’area egea,
l’ipotesi dell’unione di più poleis in un unico Stato era assolutamente inaccettabile. divenendo l’elemento caratterizzante
Alcuni studiosi ritengono che la frammentazione politica dipendesse dalle caratteristiche della civiltà greca.
geografiche della Grecia, con i suoi territori frammentati e divisi dal mare e dalle monta-
gne. Ma la spiegazione più credibile è un’altra: la polis era un organismo basato sulla par-
tecipazione diretta dei cittadini alla vita politica e per garantire la massima partecipazio-
ne era necessario che il territorio della polis non fosse troppo grande, e che gli spazi del-
la vita politica fossero raggiungibili anche dai cittadini che vivevano nelle campagne. L’ec-
cessiva crescita del territorio e l’unione di più città in unico Stato avrebbero dunque de-
terminato la fine della polis.
Ciò che univa i Greci non era la politica, ma la cultura. Essi si riconoscevano nell’appar-
tenenza comune all’Ellade (la «Grecità»), intesa come un insieme di genti accomunate
dalla stirpe, dalla lingua, dalla religione, dai modi di vita.
Questo insieme di elementi distingueva anzitutto i Greci dai barbari, vale a dire da tutti
gli altri popoli, accomunati dal fatto di parlare lingue incomprensibili, appunto una spe-
cie di «bar-bar-bar». Tutti i barbari erano considerati inferiori, fossero essi i civilissimi
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