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Modulo 3
Il mondo greco
Un antichissimo Medioevo? Alcuni storici
® Anfora funeraria, VIII sec. a.C.
[Museo Nazionale, Atene] hanno definito questi secoli bui una sorta di
Nel corso di quel periodo che viene Medioevo ellenico, con evidente analogia con
definito «Medioevo ellenico» prese
corpo l’arte greca, grazie all’apporto quel ben più noto Medioevo che seguì la cadu-
della civiltà micenea, delle civiltà ta dell’impero romano. Ma qualsiasi «medioe-
medio-orientali e delle culture di altri
popoli che entrarono in contatto con vo», qualsiasi età oscura, contiene in sé poten-
le genti greche. Nell’Attica si attesta zialità vitali. Questa età, infatti, registrò anche
intorno all’VIII secolo la produzione di
vasi in ceramica caratterizzati da alcuni fenomeni nuovi. Un’innovazione tecno-
uno stile detto geometrico, definito logica di grande rilievo, intorno al 1050 a.C., fu
da accurati e minuti disegni
geometrici accompagnati dalla l’introduzione, dall’Asia Minore, del ferro, che
rappresentazione di figure e animali. avrebbe gradualmente sostituito il bronzo co-
Questa anfora, proveniente dalla
necropoli ateniese di Dìpylon, serviva me metallo d’impiego quotidiano [®Dal bron-
per le bevande offerte in onore del zo al ferro, p. 62].
defunto e porta la raffigurazione del
defunto steso sul letto di morte, Importante fu soprattutto la ripresa della fre-
pianto dalle prefiche e dagli astanti. quentazione greca del Mare Egeo. Tra il 1000 e il
900 a.C. piccole comunità greche di emigranti
provenienti dalla Grecia continentale s’insedia-
rono lungo la costa dell’Asia Minore. Data la
prevalenza di genti del gruppo ionico, la regione
prese il nome di Ionia d’Asia. Qui si sarebbe col
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tempo radicata una grande cultura, nata dalla fu-
1. Quali popoli antichi chiamiamo
oggi col termine Greci? sione tra i Greci e le antichissime comunità loca-
2. Perché crollarono i regni micenei? li. La diffusione dell’urbanesimo portò alla fiori-
3. Che cosa si intende per
«Medioevo ellenico»? tura di splendide città, come Mileto ed Efeso.
4. Quando fu introdotta in Grecia la Ma la grande vitalità di questo «periodo oscu-
metallurgia del ferro?
5. I Greci ripresero la navigazione nel ro» è soprattutto indicata dal fatto che in esso ebbe le sue radici un fenomeno di straor-
Mediterraneo orientale? Vi fondarono dinaria importanza: una struttura comunitaria, una forma di aggregazione politica e so-
nuove città?
ciale che fino ad allora gli uomini non avevano conosciuto.
2. Origini e caratteri della polis
Dominio dei nobili Nella nuova realtà, determinata dall’insediamento dei Dori e de-
gli altri gruppi affini, era emersa la forza sociale delle aristocrazie guerriere. Queste ari-
stocrazie erano meno ricche di quelle micenee ma esercitavano un dominio incontrasta-
to sul resto della popolazione. Esse rappresentavano un gruppo abbastanza omogeneo
dal punto di vista sociale ed economico, e condividevano un comune stile di vita e iden-
tici ideali. Ma al loro interno esistevano forti competizioni e rivalità: i vari ghène tende-
vano inevitabilmente ad affermare la propria supremazia e gareggiavano per il primato.
Mancava un potere accentrato e forte, che mettesse un freno a queste spinte disgregatri-
ci. Certo, le aristocrazie esprimevano al loro interno un re, il basilèus, ma si trattava di un
sovrano molto diverso da quello miceneo, che anticamente deteneva un potere assoluto
ghène ed era una figura quasi divina. Il basilèus, invece, non rappresentava un potere forte, era
In greco, è il plurale di ghènos, solo un «primo tra gli uguali» e le sue funzioni di governo si svolgevano in armonia con
letteralmente «stirpe». Il ghènos
accomunava individui che la volontà degli aristocratici. Successivamente, le sue prerogative si ridussero unicamen-
ritenevano di discendere da un te alla sfera religiosa, ed egli divenne una specie di re sacerdote.
comune capostipite ed erano quindi
legati da rapporti di parentela più o Uguali tra uguali La via per dar vita a un governo efficiente e stabile, che spegnesse gli
meno stretta. antagonismi ed esprimesse la volontà collettiva (o della maggioranza) degli aristocratici,
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