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Le origini della civiltà greca
L’aedo
Nel libro VIII dell’Odissea compare, alla corte di Alcìnoo, re dei Feaci, la figura di un famoso ae-
do, Demòdoco. Anche Demòdoco, come Omero, è cieco, quasi che le doti eccezionali della me-
moria e della poesia, che guardano dentro l’animo umano e gli danno espressione, debbano esclu-
dere, o rendere superfluo il dono della vista. Il cantore narra alcuni celebri fatti della guerra di
Troia e le gesta degli eroi greci con una tale forza evocativa da suscitare in Odisseo, che di quei
fatti e di quelle gesta era stato protagonista, una profonda e incontrollabile commozione.
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Omero, Odissea, VIII, 62-70, 474-481, 487-522 Così il cavallo era là, e i Teucri facevano un gran parlare confuso
seduti intorno: tre discordi pareri piacevano loro,
L’araldo arrivò guidando il gradito cantore, o trapassare il concavo legno con bronzo spietato,
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che la musa amò molto, ma un bene e un male gli dava: o su una vetta issarlo e infrangerlo contro le rocce,
degli occhi lo fece privo e gli donò il dolce canto. o conservarlo, gran voto agli dèi, propiziatorio incantesimo.
Per lui Pontònoo mise un trono a borchie d’argento E proprio così doveva finire, perché era destino
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nel centro dei convitati, a un’alta colonna appoggiandolo; che i Teucri perissero, quando la città avesse accolto
e appese a un chiodo la cetra sonora, il gran cavallo di legno, dove sedevano tutti i più forti
sulla sua testa, gli insegnò a prenderla con le sue mani, degli Argivi, portando la morte, la Chera ai Troiani.
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l’araldo; vicino poi gli metteva un canestro e una tavola bella, E poi cantava come abbatteron la rocca i figli dei Danai ,
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e una coppa di vino, da bere quando il cuore voleva. [...] calati dal cavallo, la concava insidia lasciando;
Allora chiamò l’araldo l’accorto Odisseo, cantava come qua e là l’ardua città saccheggiarono,
tagliando un pezzo di lombo – ma restava il più grosso – e come davanti alla casa di Deìfobo giunse
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d’un porco zanna candida; intorno il grasso fioriva: Odisseo, che Ares pareva, con Menelao divino;
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«Araldo, prendi; porta questa carne, che mangi, e là narrava che, orrenda lotta ingaggiando,
a Demòdoco; io lo saluto, quantunque angosciato; aveva vinto ancora una volta, protetto da Atena magnanima.
per tutti gli uomini sulla terra i cantori Queste cose cantava il cantore glorioso: e Odisseo
son degni d’onore e rispetto, perché la Musa si commosse e le lacrime bagnavan le guance sotto le ciglia.
insegnò loro i canti; ella ama i cantori. [...]
Demòdoco, io t’onoro al di sopra di tutti i mortali.
Certo Apollo o la Musa, figlia di Zeus, t’istruirono,
perché troppo bene cantasti le storie degli Achei,
quanto subirono e fecero, quanto penarono gli Achei,
come se fossi stato presente o te l’avesse narrato qualcuno. 1. Il portavoce.
Continua, dunque e lo stratagemma del cavallo raccontaci, 2. Un araldo del re Alcinoo.
del cavallo di legno, che Epèo fabbricò con Atena, 3. Eroe greco famoso come pugilatore.
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l’insidia che sull’acropoli portò Odisseo luminoso, 4. I Troiani erano detti anche Teucri perché discendenti da Teucro.
riempita d’eroi, che distrussero Ilio. 5. Uno spirito maligno, demone della morte e delle disgrazie. Il suo nome indica
Se questo pure saprai perfettamente narrarmi, genericamente un destino infausto.
certo dirò fra gli uomini tutti, 6. Con il termine Danai, che si riferiva precisamente agli abitanti della città di Ar-
che un nume benigno t’ha dato il canto divino». go discendenti di Danao, Omero indica più in generale tutti i Greci.
Disse così; e quello, movendo dal dio, tesseva il suo canto, 7. Figlio del re di Troia Priamo, divenne il più autorevole tra i prìncipi troiani do-
po la morte di Ettore.
da quando sopra le navi solidi banchi 8. Il dio della guerra.
saliti, tornavano indietro, dato fuoco alle tende,
gli Argivi; e intanto altri col glorioso Odisseo, GUIDAALLALETTURA
stavano nella piazza dei Teucri , nascosti dentro il cavallo. 1. In quale considerazione è tenuto l’aedo Demòdoco dalla corte di Alcinoo?
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I Teucri stessi li avevano tirati fino alla rocca. 2. Quale episodio della guerra di Troia canta l’aedo?
Tra Scilla e Cariddi
Il rapporto tra il mito e la storia traspare anche dal racconto dei viaggi di Ulisse. L’eroe dell’O-
dissea è un personaggio fantastico, e le sue avventure lo portano in terre misteriose, a contatto con
mostri come il ciclope Polifemo o la maga Circe, regina degli incantesimi e dei sortilegi. Ma die-
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