Page 158 - Un fisico in salotto
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Le interazioni forti e le interazioni deboli


          La  parola interazione ricorre molto spesso nel linguaggio corrente.  Sappiamo per
          esempio che se due farmaci sono assunti contemporaneamente essi possono avere
          un’interazione nociva alla salute.
             Così pure, diciamo che l’interazione tra due persone che in politica la pensano
          diversamente potrà condurre a una bella litigata!  È allora meglio lasciare stare la

          politica, nel salotto che ci ospita!
             In pratica, diciamo dunque che c’è un’interazione tra due soggetti (persone o cose)
          qualsivoglia  quando  la  presenza  dell’uno  modifica  il  comportamento  dell’altro  e
          viceversa.
             La stessa terminologia è utilizzata in fisica. Per esempio, si dice che due calamite
          in presenza l’una dell’altra interagiscono: infatti l’una è attirata o respinta dall’altra,
          come ci sarà capitato tante volte di osservare.

             Esiste quindi un’azione scambievole fra questi due corpi, sotto forma di forze che
          si esercitano sull’uno e sull’altro.
             Storicamente, la prima interazione a essere studiata e descritta quantitativamente
          da  una  legge  fisica  è  quella  gravitazionale.  Essa  è  presente  ovunque  e  come
          sappiamo consiste nella reciproca attrazione dovuta alle masse di due corpi che si
          trovano  in  presenza  l’uno  dell’altro.  La  legge  che  descrive  questa  interazione  è

          appunto  la Legge di gravitazione universale formulata da Newton. È l’interazione
          gravitazionale tra noi e il nostro pianeta che ci tiene attaccati con i piedi per terra.
             Dopo l’interazione gravitazionale, a partire dalla fine del Diciottesimo secolo con
          gli  studi  di  Coulomb  (1736-1806),  la  fisica  ha  indagato  su  un’altra  interazione
          fondamentale, quella elettromagnetica.
             Di fatto anche l’interazione elettromagnetica ci è familiare. A parte la questione
          delle  trasmissioni  radio  o  televisive,  è  quella  attraverso  la  quale  strofinando  una

          penna  sul  nostro  maglione  di  lana  attiriamo  minuscoli  pezzettini  di  carta.  Quante
          volte  lo  abbiamo  fatto  con  i  nostri  compagni,  alle  scuole  elementari,  affascinati
          (giustamente) da questo fenomeno?
             Con la gravitazione e l’elettromagnetismo è possibile descrivere tutti i fenomeni
          che fanno parte della fisica classica, cioè della fisica che riguarda i fenomeni che

          abbiamo  ‘a  portata  di  mano’  per  così  dire.  Per  questo  motivo,  ricollegandomi  a
          quello che dicevo prima, agli inizi del ’900 si pensava che con la gravitazione e
          l’elettromagnetismo fosse possibile descrivere e spiegare qualsiasi fenomeno.
             D’altra  parte  a  quei  tempi  si  manifestava  con  sempre  maggiore  insistenza  la
          necessità di spiegare anche i fenomeni che avvengono a livello atomico; per questo,
          attraverso  un  arduo  lavoro  di  ricerca  scientifica,  è  stata  elaborata  la  meccanica
          quantistica.
             Con il passare degli anni, la ricerca scientifica ha svelato che esiste un mondo

          ancora  più  piccolo  di  quello  degli  atomi  e  la  fisica  ci  ha  condotto  a  esplorare
          fenomeni  a  livello subatomico.  Questa  esplorazione  costituisce  una  delle  imprese
          più ardue della fisica contemporanea.
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