Page 8 - Fisica per non fisici
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dall’idea di «sforzo» più o meno intenso che dobbiamo fare per spingere un’auto che

          è rimasta senza benzina. L’auto, inizialmente ferma, comincia a muoversi. Tutto ciò
          che può produrre (o, per contro, impedire) un movimento viene chiamato forza.
              Una forza che ci è familiare è la forza peso o semplicemente il peso. Questa forza

          è originata dalla presenza di un campo gravitazionale come quello terrestre e agisce
          su tutti i corpi che osserviamo intorno a noi attirandoli verso il centro del nostro
          pianeta. Per esempio, se abbandoniamo un sasso dalla nostra mano, questo comincia
          a cadere verso il suolo: da uno stato di quiete il sasso si mette in movimento sotto
          l’effetto del proprio peso. E se apriamo la mano con il palmo rivolto verso l’alto il

          sasso non cade, proprio perché in complesso il sasso non è soggetto ad alcuna forza.
          Per meglio dire, esso è soggetto a due forze che però si equilibrano: c’è il peso che
          tira  il  sasso  verticalmente  verso  il  basso  ma  c’è  la  forza  della  nostra  mano  che

          spinge  verticalmente  verso  l’alto  e  annulla  l’effetto  del  peso.  Così  il  sasso,
          inizialmente in quiete, permane in questo stato per tutto il tempo che vogliamo.
              Troviamo facilmente un altro esempio nel quale vediamo che una forza produce
          un’accelerazione.  L’esempio  ci  è  fornito  da  quello  che  accade  alla  nostra
          automobile: rilasciata la frizione, la forza generata dal motore incrementa la velocità

          che da zero passerà progressivamente a valori anche molto elevati.

          Ebbene,  l’equazione  fondamentale  della  dinamica  stabilisce  che  il  prodotto  della

          massa del corpo in questione per la sua accelerazione è proprio l’entità della forza
          alla quale è sottoposto.
              Cos’è  la  massa?  Si  tratta  di  un  concetto  non  banale;  tuttavia,  per  quello  che
          diremo in seguito, possiamo assumere che si tratti della cosa alla quale pensiamo
          intuitivamente e cioè della «quantità di materia» che compone un certo oggetto.

              La  massa  di  un  oggetto  può  essere  misurata pesando  quell’oggetto  con  una
          comune  bilancia,  poiché  sappiamo  che  massa  e  peso  sono  grandezze  fisiche  che
          vanno di pari passo: tanto maggiore è la massa, tanto maggiore è il peso. Come unità

          di misura del peso possiamo scegliere il chilogrammo; e allora possiamo dire per
          esempio che un corpo, che qui sulla Terra pesa tre chilogrammi, ha una massa pari a
          tre chilogrammi; un altro che ne pesa cinque ha una massa pari a cinque chilogrammi,
          e così via.
              In termini matematici l’equazione di Newton si esprime molto semplicemente. Si

          scrive:


                                                f=ma ovvero a=f/m                                          (1)



          In  queste  formule f  rappresenta  l’intensità  della  forza  applicata, m  rappresenta  la
          massa dell’oggetto sul quale agisce e a è la conseguente accelerazione dell’oggetto.
              Si  vede  subito  che,  a  parità  di  forza f,  tanto minore  è  la  massa m dell’oggetto
          tanto maggiore risulta la sua accelerazione a. Non ci meraviglia questa circostanza:
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