Page 180 - Fisica per non fisici
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esempio,  se  pesiamo  un fiammifero  prima  e  dopo  averlo  fatto  bruciare,  ci

          accorgiamo che esso si è molto alleggerito e certamente non ha conservato la massa
          iniziale.  Il  perché  è  fin  troppo  ovvio:  si  sono  dispersi  nell’aria  i  prodotti della
          reazione chimica responsabile della combustione del fiammifero.

              Se invece facciamo bruciare il fiammifero in un’ampolla di vetro perfettamente
          chiusa, verifichiamo che il peso di tutto il sistema si mantiene costante, dunque la
          massa complessiva  si  è  giustamente  conservata  durante  tutto  il  processo  di
          combustione.
              Ma attenzione: questo non è esattamente vero. Quello che vi ho detto negli esempi

          precedenti è vero solo in prima approssimazione perché non abbiamo ancora preso
          i n considerazione  l’equazione  di  Einstein.  In  altre  parole,  il  principio  di
          conservazione della massa deve tenere conto che quest’ultima può manifestarsi sotto

          forma  di  energia.  Quindi,  a  rigore,  non  è  lecito pensare  alla  conservazione  della
          massa come alla conservazione soltanto di ciò che possiamo semplicemente pesare:
          dobbiamo tenere conto anche di ciò che si manifesta sotto forma di energia e che
          quindi non possiamo mettere sul piatto di una bilancia.
              Per  chiarire  la  questione,  riconsideriamo  l’ampolla  nella  quale  abbiamo  fatto

          bruciare il fiammifero.
              Poco fa abbiamo detto che la massa contenuta al suo interno rimane al valore che
          aveva  prima  della  combustione,  poiché  abbiamo  avuto  cura  che  i  prodotti  della

          combustione stessa  (cenere,  fumo  e  così  via)  non  si  disperdessero,  sigillando
          accuratamente l’ampolla.
              Ebbene, la Teoria della Relatività, con l’equazione di Einstein, ci mostra che a
          rigore, a combustione avvenuta, tutto il sistema è invece più leggero di quanto non
          fosse  all’inizio. Infatti  dall’ampolla  trasparente  è  sfuggita energia,  sotto  forma  di

          radiazione luminosa emessa dal fiammifero che bruciava. E allora ciò equivale a una
          massa che è andata perduta.
              Insomma,  non  è  che  sia  sfuggito  dal  recipiente  un  po’  di  fumo  o  qualche  altra

          piccolissima  particella  materiale  magari  invisibile  a  occhio  nudo,  no.  È  sfuggita
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          energia che, per l’equazione E=mc , equivale a tutti gli effetti a una corrispondente
          perdita di massa dall’interno del recipiente.

          Di fatto l’entità di questa energia che sfugge dal recipiente è piccolissima: bruciando

          un fiammifero non possiamo certamente mettere in moto una locomotiva a vapore!
          Corrispondentemente la massa perduta è ancora più piccola (dobbiamo dividere il
          valore dell’energia per il quadrato della velocità della luce, per ottenere il valore

          della  massa  perduta)  e  non  esiste  alcuna  bilancia  in  grado  di  apprezzare  questo
          decremento di peso.
              Così pure, in qualsiasi altra reazione chimica, le energie in gioco sono sempre
          piccolissime;  dunque  variazioni  di  massa  che in linea di principio sono presenti,
          sono assolutamente inosservabili. Insomma, come ci è già capitato di rimarcare, non
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