Page 105 - Fisica per non fisici
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Immaginiamo allora di notare un signore (con un fiasco in mano...) abbastanza brillo
          e inizialmente fermo, appoggiato a un lampione di via del Corso, a Roma. Poi quel
          tale inizia a camminare, con passi molto incerti, lungo il marciapiede. Qualche volta

          fa un passo avanti, verso Piazza Venezia, e qualche volta un passo indietro, verso
          Piazza del Popolo. Non ci meravigliamo: è proprio ubriaco! Tanto per fare «cifra
          tonda», immaginiamo che ciascun passo misuri un metro e che lui nel cinquanta per
          cento dei casi faccia un passo avanti e nel cinquanta per cento un passo indietro.

          Proprio  come  se  ogni  volta  lanciasse  una  monetina:  se  viene  «testa»  fa  un  passo
          avanti; se viene «croce» fa un passo indietro.
              Trascorso un po’ di tempo, dove ci aspetteremmo di trovarlo?  Forse saremmo
          tentati di rispondere che lo troveremo sempre vicino al lampione poiché con uguale

          probabilità  ha fatto tanto un passo avanti quanto uno indietro; quindi, in pratica è
          rimasto su per giù dove si trovava inizialmente. Invece non è così e ce ne possiamo
          accorgere con il seguente ragionamento.
              Supponiamo di attendere che quel signore abbia fatto cento passi. Affinché egli si
          trovi al punto di partenza deve avere compiuto cinquanta passi avanti e cinquanta

          passi indietro; non c’è altra possibilità. Ma in tutti gli altri casi lo troveremo anche a
          notevole distanza dal lampione. Se per esempio ha compiuto 60 passi avanti e 40
          indietro,  egli  si  troverà  a  una  distanza d  uguale  a  60- 40=20  metri  dal  lampione,

          verso  Piazza  Venezia.  Così pure, se ha fatto 58 passi indietro e 42 avanti egli si
          troverà a una distanza d uguale a 58-42=16 metri dal lampione, stavolta verso Piazza
          del Popolo. Al limite, se per caso ha fatto cento passi tutti in avanti (non possiamo
          escludere questa possibilità) lo troveremo a cento metri dal lampione verso Piazza
          Venezia. Questo ci fa capire che è piuttosto improbabile trovarlo, dopo cento passi,

          proprio accanto al lampione.

          Il giorno dopo, alla stessa ora, ritroviamo ancora quel signore. È ubriaco come la

          sera  precedente  e  se  ne  sta  appoggiato  allo  stesso  lampione.  Dove  andrà? Anche
          stavolta attendiamo che abbia compiuto un certo numero di passi e, di nuovo, sarà
          molto probabile che lo troveremo a una certa distanza dal lampione, in un senso o
          nell’altro.
              Se questa scena si ripete tutte le sere, potremmo essere curiosi e chiederci a che

          distanza d lo troviamo, in media, dopo che egli ha compiuto un certo numero n di
          passi. Indichiamo questo valore medio con d(n).
              Non ci interessa sapere se quel signore si trova verso  Piazza  Venezia o verso

          Piazza del Popolo: ci interessa sapere solo la sua distanza media dal lampione.
              Ebbene,  il  calcolo  di  questa  distanza  media  non  è  molto  complicato  tuttavia
          richiede  un  po’  di  matematica.  Il  lettore  che  non  ha  voglia  di  cimentarsi  nelle
          considerazioni che seguiranno (tuttavia molto semplici) può tranquillamente omettere
          il  resto  del  capitolo.  Gli  basti  sapere  la  conclusione:  se  i  passi  dell’ubriaco
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