Page 54 - Io vi accuso
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Il business del mattone



























          Diversificare gli affari



          Alla fine di questo libro non sarà difficile ammettere che le banche facciano
          tutto fuorché il loro mestiere. Abbiamo visto come vi siano delle categorie
          protette  e  dei  clienti  particolarmente  corteggiati  e  come  essi  siano

          corresponsabili  nel  mandare  a  picco  il  sistema  delle  piccole  imprese.  A
          questo  punto,  però,  come  diceva  il  mio  conterraneo  Antonio  Lubrano  di
          Scampamorte  nel  programma Mi  manda  Raitre,  «la  domanda  sorge
          spontanea»: possibile che gli istituti campino solamente con questa forbice
          ristretta,  seppur  facoltosa,  di  clientela  privilegiata?  Assolutamente  no.  I

          colossi  (ma  anche  i  piccoli  gruppi)  del  credito  hanno  diversificato  il
          business,  allontanandosi  ancora  una  volta  dalla  loro  tipica  funzione  di
          sostegno ai correntisti sancita dall’articolo 41 della Costituzione. Le banche,

          infatti,  sono  ormai  anche  delle  vere  e  soprattutto  spietate  agenzie
          immobiliari  che  senza  remore  mettono  sulla  strada  i  propri  clienti.  Per
          capire questo meccanismo diabolico è utile partire dal principio.
              Un tempo venivano chiamati «alleati», proprio come nella terminologia
          militare  sono  definiti  i  più  fedeli  cobelligeranti:  parliamo  degli  agenti  e

          delle società di intermediazione immobiliare con le quali le banche, negli
          anni  che  vanno  dal  1994  al  2009,  hanno  stipulato  accordi,  patti  e
          convenzioni d’oro per vendere insieme i mutui ipotecari per l’acquisto degli

          immobili.  Il  gioco  è  semplice  e  noto:  la  società  in  questione  realizzava
          l’incontro  tra  la  domanda  (l’acquirente,  che  paga  loro  il  3  per  cento  di
          commissione)  e  l’offerta  (il  venditore  dell’immobile,  che  versa  la  stessa
          percentuale  di  provvigione)  e,  in  base  a  un  accordo  di  esclusiva  con  una
          banca,  proponeva  al  compratore  non  in  grado  di  pagare  con  le  proprie

          disponibilità  di  stipulare  un  mutuo  ipotecario  presso  l’istituto
          convenzionato. Istituto che pagava una «retrocessione», cioè una sorta di
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