Page 10 - Avarizia
P. 10

“Case per 4 miliardi”


             Un documento della Commissione referente, scritto in inglese e in
          italiano e destinato a George Pell, capo della nuova segreteria per

          l’Economia voluta da Francesco, sintetizza per la prima volta il
          valore reale di tutti i beni immobiliari di proprietà di istituzioni
          vaticane. Leggiamolo: “Sulla base delle informazioni messe a

          disposizione di Cosea, ci sono ventisei istituzioni relazionate alla
          Santa Sede che possiedono beni immobiliari per un valore contabile
          totale di un miliardo di euro al 31.12.2012. Una valutazione di
          mercato indicativa dimostra una stima del valore totale dei beni di
          quattro volte più grande rispetto al valore contabile, o quattro

          miliardi di euro”. Già: quattro miliardi tondi tondi.
             Nel report sono indicate anche le istituzioni papali “con le
          proprietà più importanti a valore di mercato”. Cioè l’Apsa,

          l’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica (con un
          patrimonio da 2,7 miliardi), la congregazione Propaganda Fide (450
          milioni di euro, in passato libri e giornali hanno sempre dato stime
          ancora più alte), la Casa sollievo della sofferenza (grazie alle
          donazioni l’ospedale di Padre Pio ha un portafoglio di trentasette

          palazzi valutato 190 milioni) e il Fondo pensioni dei dipendenti, che
          possiede immobili per 160 milioni di euro.
             Non è tutto. In un altro report confidenziale della Cosea datato 7

          gennaio 2014 (si tratta di una bozza della proposta per la creazione
          di un unico asset manager vaticano, in modo da gestire in maniera
          unitaria tutto il patrimonio della Santa Sede oggi diviso tra decine di
          enti) si specifica che quasi sempre “gli immobili sono registrati o al
          costo di acquisizione o al costo di donazione, e molti edifici

          istituzionali sono valutati a 1 euro. Dunque c’è da aspettarsi che il
          valore di mercato del real estate vaticano sia molto più grande”. La
          nota sottolinea pure che i revisori hanno lavorato sulle relazioni

          fornite dai vari enti, che potrebbero anche non aver iscritto pezzi
          del loro patrimonio in bilancio. Eventuali tesori non censiti,
          comunque, non modificherebbero la cifra finale di molto.
             Quattro miliardi, dunque. Una ricchezza enorme in gran parte
          concentrata a Roma. Il dato della Cosea, che ha lavorato per mesi

          sui documenti messi a disposizione dagli enti, aiuta anche a
          ridimensionare la leggenda anticlericale che vuole la Chiesa
          cattolica proprietaria del 20 per cento dell’intero patrimonio
   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14   15