Page 97 - Pigmenti
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Nome: INDACO                Sinonimi:  BLU INDIANO
            Formula chimica      Colore       Origine         Utilizzo storico   Tecniche di   Potere   Potere
                                                                           utilizzo      colorante   coprente
                                 BLU          NATURALE si     Utilizzato   Può    essere  elevato   Basso
                                              estrae da piante   fin       usato   nella
                                              indigofere in   dall’epoca   pittura ad olio,
                                              particolare     romana,      ma     risulta
                                              Indigofera      attualmente   migliore  nelle

                                              tinctoria (Indaco)  usato    tempere    e
            INDIGOTINA                        dall’India o Isatis  l’indaco   nell’acquerello
                                              tinctoria (Guado)  artificiale   .
                                              coltivata in    per la tintura
                                              Italia.         di tessuti.
                                              SINTETICA dal
                                              1870.
                                              Stabilità chimica   Stabilità   Compatibilità   Tossicità   Costo 100 g
                                                              fotochimica   chimica
                                              Se usato come   Poco stabile   Compatibile   Non      100 Euro
                                              pigmento ha una   alla luce.   con tutti i   tossico
                                              suddivisione                 pigmenti per la
                                              finissima ed è               sua inerzia.
                                              chimicamente
                                              stabile anche se
                                              in film sottili ed
                                              esposto a luce
                                              solare intensa,
                                              tende a sbiadire..

            Preparazione:  Pigmento naturale
            Si ricava dalle foglie dell'Indigofera tinctoria (Indaco) o dall’Isatis tintoria (Guado), che vengono tagliate e fatte
            fermentare in acqua. Il liquido giallo‐verde che si ottiene dalla fermentazione viene fatto ossidare all'aria in ampie
            vasche, nelle quali viene costantemente agitato. Man mano che progredisce l'ossidazione, il colore della soluzione vira
            gradualmente fino a diventare un blu‐violaceo caratteristico.
            Viene quindi raccolto il deposito melmoso che si è formato in quanto il colorante non è solubile in
            acqua ma precipita sotto forma di fiocchi, riscaldandolo per bloccarne la fermentazione. Una volta asciugato,
            viene messo in commercio in forma di pani.
            Il principio colorante è l’indaco o indigotina, che allo stato puro è costituito da una polvere azzurra insolubile in acqua
            e che, quindi, può essere usata solo come pigmento. Per la tintura è necessario operare un trattamento chimico che lo
            renda solubile. Questo metodo, detto tintura al tino, è comune a  molti coloranti con proprietà simili. Il trattamento
            consiste in una reazione chimica di riduzione con cui i coloranti insolubili in acqua vengono trasformati nei cosiddetti
            “leucoderivati”, solubili in soluzioni alcaline. Il colore dei leucoderivati (dal greco leukos = bianco) è sempre più chiaro







            di quello dei coloranti di origine, spesso sono addirittura incolori. Il materiale che deve essere tinto viene trattato con il
            leucoderivato e quindi esposto all’ossigeno dell’aria che, riossidandolo, ripristina il colore. Ad esempio l’indaco viene
            ridotto a leucoindaco, incolore, per poi essere riossidato ad indaco, azzurro..
            È interessante notare come nella forma “ leuco – indaco” (a sinistra) tra i due atomi di carbonio al centro della molecola
            c’è un legame semplice, mentre nella forma “indaco” (a destra) c’è un legame doppio coniugato con tutti gli altri doppi
            legami  presenti  nella  molecola.  È  proprio  l’interruzione  della  coniugazione  dei  doppi  legami  e,  quindi,  della
            delocalizzazione degli elettroni dei legami π  che determina l’attenuazione o la scomparsa del colore nella forma leuco.
            Dalla fine del XIX secolo l’indaco viene prodotto per sintesi. il colore è blu intenso con sotto-tono violetto.
            Note:  Noto fin dall’antichità. l’indaco naturale si estraeva da alcune piante indigofere,    specialmente dalla Indigofera
            Tinctoria o Indaco Indiano, veniva importato dall’Oriente sotto forma di cubetti pressati o in pasta. Un indaco più
            scadente ed impuro si   ricavava, fin dall’epoca romana, dal guado ( isatis tinctoria l. ) pianta  comune anche nelle
            nostre zone.
            Attualmente viene utilizzato l’indaco sintetico per la tintura dei Jeans.

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