Page 401 - La cucina del riso
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Regno Unito - Londra
NEllA TRADIZIONE INglESE
“Let me see: what am I to buy for our sheep-shearing feast? Three
pounds of sugar, five pounds of currants, rice… what will this sister of mine
do with rice?”. “Vediamo; cosa devo comprare per la nostra festa della
tosatura? Tre libbre di zucchero, cinque libbre di sultanina, riso - che se ne
farà mia sorella del riso?”.
Shakespeare, nella sua tragicommedia Il racconto d’inverno, fa recita-
re al clown questa poetica lista della spesa dove fra gli ingredienti compare
proprio il riso.
Di nostro interesse è il fatto che la commedia, scritta nel XVI secolo,
si svolge in Sicilia, dove esistevano risaie e dove, nell’XI secolo, erano
discesi i Normanni, prima della conquista dell’Inghilterra nella battaglia di
Hastings del 1066. Anche se già i Romani contemplavano il riso nella loro
dieta in Gran Bretagna, all’epoca della loro occupazione, nel I secolo dopo
Cristo, si ipotizza che il consumo del riso, in Inghilterra, risalga proprio al
periodo normanno.
Nel Medioevo, la Gran Bretagna importava il riso sia dall’Italia sia
dall’Oriente, insieme alle spezie come il pepe, il cumino, lo zenzero, il car-
damomo e il prezioso “galingale”. E come tali spezie il riso era considerato
una rarità tanto da venir conservato in cofanetti sotto chiave. Il suo prezzo
era così elevato che, forse per limitarne il consumo, gli si attribuivano le
proprietà malefiche di indurre cecità o malattie veneree. Tutto ciò cambia
quando il suo prezzo diminuisce grazie all’apertura delle vie verso l’Oriente
che ne facilitarono l’importazione.
“Che se ne farà mia sorella del riso?” si chiede il clown senza darsi
una risposta; ma non era un cuoco, altrimenti avrebbe dedotto, dalla lista
degli ingredienti, che la sorella aveva probabilmente in programma di pre-
parare un rice pudding, piatto gustato da allora e fino ai nostri giorni sulle
tavole britanniche.
Si dice che il rice pudding sia una versione della minestra di riso dei
Romani, che lo usavano come medicamento per “sistemare lo stomaco”.
Non a caso, ancor oggi in Inghilterra, ci si riferisce al rice pudding come ad
un “comfort food”, uno di quei piatti che ti fanno sentire bene, quasi a casa,
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