Page 398 - La cucina del riso
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Paesi Bassi - Utrecht




                 CUCINA “POVERA DI STORIA” MA RICCA DI RISO


                     Ai suoi tempi, il riso (“rijst”), in Olanda, era un importantissimo pro-
                 dotto di consumo quotidiano e il suo utilizzo veniva addirittura sollecitato,
                 come si può leggere nel libro di economia domestica, Het Leerboek van
                 de Amsterdamse uishoudschool, del 1910. Il cereale veniva a quei tempi
                 usato per preparazioni soprattutto dolci, per esempio per quelle destinate
                 alla colazione del mattino, che portano il nome di rijstepap of rijstebrij
                 (pap e brij) sottolineando la prolungata cottura del riso in forma di “pappa”.
                 Altre ricette locali con il riso sono rijstesoep (zuppa), rijstomelet (omelette),
                 rijstschotel met eieren (riso e uova), vis en kerrysaus (con pesce e spe-
                 zia indiana al curry), ma anche come dessert: per esempio, il rijstpudding
                 (budino di riso), preparato con diversi tipi di frutta.
                     Attualmente  l’uso  del  riso  è  molto  cambiato,  in  Olanda,  rispetto  al
                 recente passato. Una più approfondita conoscenza del suo uso e delle varie
                 tipicità hanno portato ad un incremento di ricette. I viaggi turistici all’estero
                 della popolazione, l’influsso, tra le altre, della cucina italiana e di quella
                 indonesiana è chiaramente rintracciabile negli attuali tipi di preparazione.
                     Accanto all’ormai famoso risotto (che ahimè, all’estero, viene tante
                 volte  ancora  preparato  in  modi  e  forme  che  poco  hanno  a  che  fare  con
                 la ricetta originale, anche se fortunatamente il livello di preparazione sta
                 migliorando  di  anno  in  anno),  erano  già  entrate  a  far  parte  della  cucina
                 locale anche ricette provenienti da quelle spagnola e greca ma soprattutto,
                 dell’Indocina, dati i rapporti, risalenti addirittura al 1600, quando i vascelli
                 della VOC, la Compagnia Olandese delle Indie, si dirigevano in quel Paese
                 per approvvigionarsi di spezie. Lì, gli olandesi conobbero la preparazione
                 del nasi, riso lessato e poi condito con diverse verdure bollite, oppure con
                 aggiunta di uova strapazzate e tagliate in piccolo pezzi, o carni, come quella
                 di pollo o prosciutto cotto.
                     Il riso sostituì, allora, anche le patate, che dal XVI secolo erano state
                 introdotte nell’alimentazione locale come prodotto farinaceo per eccellenza,
                 e che avevano aiutato a debellare lo scorbuto (“scheurbuik”). Il loro uso era
                 così vasto e popolare al punto da ispirare anche il famoso pittore Van Gogh
                 a firmare il quadro intitolato “De Aardappeleters” (I mangiatori di patate).



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