Page 71 - Primi poemetti
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Ma or di ranno imbevesi il bucato;

                         e il ranno dal paiòl nero, quand’alza
                         la schiuma, su la conca alta versato,




                         sgorga dal fondo e scivola e rimbalza.



                                                           III




                         E la cucina tutto il dì fu piena

                         del casalingo e tacito lavoro,

                         e il paiolo pendé dalla catena.



                         E c’era odor di cenere e d’alloro,

                         e il fuoco ardeva. Giù la tramontana
                         scendea mugliando; ed un tin tin sonoro




                         s’udiva intanto come di fontana.






                                   LA CANZONE DEL BUCATO




                                                            I




                         Quel tintinno diceva: - Era l’estate:

                         le cicale cantavano sui meli:

                         bianca famiglia, voi dove eravate?



                         Certo nei campi: lunghi e verdi steli

                         col fiore in cima: ondoleggiando allora
                         non pensavate a diventar dei teli.




                         Venne l’autunno: usciste d’una gora
                         umidi e bianchi: bianchi sì, ma canne

                         dal fiume usciste a riveder l’aurora.




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