Page 13 - Poemii italici
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“Sei come uccello ch’uomini crudeli
                               hanno accecato, o dolce frate uccello!

                                 E cerchi il sole, e ne son pieni i cieli,



                             e cerchi un chicco, e pieno è l’alberello”.








                                                       CAP. IX




                          Come il santo gli mostrò che gli uccelli

                        che Paulo aveva dipinti, erano veri e vivi

                                       anch’essi, e suoi sol essi.





                                     E lontanando si gettava avanti,

                                     a mo’ di pio seminator, le brice
                                 cadute al vostro desco, angeli santi.



                                  Paulo guardava, timido, in tralice.

                                 Le miche egli attingeva dallo scollo
                             del cappuccio, e spargea per la pendice.



                             Ecco avveniva un murmure, uno sgrollo

                               di foglie, come a un soffio di libeccio.
                               Scattò il colombo mollemente il collo.



                                  Si levava un sommesso cicaleccio,

                                   fin che sonò la dolce voce mesta
                                     delle fedeli tortole del Greccio.



                                Dal campo, dal verzier, dalla foresta

                            scesero a lui gli uccelli, ai piedi, ai fianchi,
                                in grembo, sulle braccia, sulla testa.



                              Vennero a lui le quaglie coi lor branchi

                                  di piccolini, a lui vennero a schiera




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