Page 12 - Poemii italici
P. 12

A’ miei frati minori il mio retaggio
                                       lascia! la dolce vita solitaria,

                                   i monti, la celluzza sur un faggio,



                                il chiostro con la gran cupola d’aria!”








                                                      CAP. VIII




              Come il santo partendosi da Paulo, che pur bramava

                    sì piccola cosa, disse a lui una grande parola.





                                  Partiva, rialzando ora il cappuccio:

                                 ché con l’ignuda Povertà tranquilla
                              Paulo avea pace dopo il breve cruccio.



                               Lasciava Paulo, al suono d’una squilla

                                lontana, quando quel tremolìo d’ale
                                     d’uccello vide nella sua pupilla.



                                Ne lagrimò, ché ben sapea che male

                                non era in quel desìo povero e vano,
                                 ch’unico aveva il fratel suo mortale.



                                 Venìa quel suono fievole e lontano

                               di squilla, lì dai monti, da un convento
                               che Paulo vi avea messo di sua mano.



                                Veniva il suono or sì or no col vento,

                                  dai monti azzurri, per le valli cave;
                                      e cullava il paese sonnolento.



                                  Santo Francesco sussurrò: “Di’ Ave

                                   Maria”; poi senza ripiegar gli steli
                                 movea sull’erba, e pur dicea soave:





        8
   7   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17