Page 7 - Poemii italici
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E là, stupore, due bovi che sotto
il giogo aprivan grandi grandi un solco,
non eran grandi come era un leprotto
qua, che fuggiva a un urlo del bifolco.
CAP. III
Come in essa parete avea dipinti d’ogni sorta uccelli,
per dilettarsi in vederli, poi che averli non poteva.
E uccelli, uccelli, uccelli, che il buon uomo
via via vedeva, e non potea comprare:
per terra, in acqua, presso un fiore o un pomo:
col ciuffo, con la cresta, col collare:
uccelli usi alla macchia, usi alla valle:
scesi dal monte, reduci dal mare:
con l’ali azzurre, rosse, verdi, gialle:
di neve, fuoco, terra, aria, le piume:
con entro il becco pippoli o farfalle.
Stormi di gru fuggivano le brume,
schiere di cigni come bianche navi
fendeano l’acqua d’un ceruleo fiume.
Veniano sparse alle lor note travi
le rondini. E tu, bruna aquila, a piombo
dal cielo in vano sopra lor calavi.
Ella era lì, pur così lungi! E il rombo
del suo gran volo, non l’udian le quaglie,
non l’udiva la tortore e il colombo.
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