Page 28 - Poemi conviviali
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eroe, sul carro, col rotondo scudo
                                            ch'ha suon di tibie, e dolce canta, AI LINO:

                                            dall'altra parte tornerò del cielo,
                                            a sera, e te con altri ignudi ignudo
                                            io parerò tenendo un aureo stelo;

                                            un aureo stelo con in cima un astro;
                                            e parerò le vostre esili vite,
                                            come un pastore, con quel mio vincastro:

                                            un gregge d'ombre, senza i folti velli
                                            color viola. E per le vie muffite
                                            v'udrò stridire come vipistrelli.

                                            La bianca Rupe tu vedrai, dov'ogni
                                            luce tramonta, tu vedrai le Porte
                                            del Sole e il muto popolo dei Sogni.


                                            E giunto alfine sosterai nel Prato
                                            sparso dei gialli fiori della morte,
                                            immortalmente, Achille, affaticato.




                                                            VII

                                            Dove dirai: Fossi lassù garzone,
                                            in terra altrui, di povero padrone;

                                            ma pur godessi, al sole ed alla luna,
                                            la dolce vita che ad ognuno è una;

                                            e i miei cavalli fossero giovenchi,



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