Page 155 - Poemi conviviali
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- Quei che non muore... - Ed ella: - Il figlio mio
                                            morrà (disse, e piangeva su l'agnello
                                            suo tremebondo) in una croce... - Dio... -

                                            Rispose all'uomo l'Universo: È quello!





                                                             II

                                                       IN OCCIDENTE


                                                             I

                                            Grande, lungo le molte acque, al sussurro
                                            del fiume eterno, sopra i sette monti,
                                             bianca di marmo in mezzo al cielo azzurro,


                                            Roma dormiva. Agli archi quadrifronti
                                            battea la luna; e il Tevere sonoro
                                            fiorìa di spuma percotendo ai ponti.


                                            Alto fulgeva col suo tetto d'oro
                                            il Capitolio: ma la notte mesta
                                            adombrava la Via Sacra del Foro.


                                            Nell'ombra un lume: il fuoco era di Vesta,
                                            che tralucea. Nel tempio le Vestali
                                            dormian ravvolte nella lor pretesta.


                                            Era la notte dopo i Saturnali.
                                            Nelle celle de' templi, sui lor troni,
                                            taceano i numi, soli ed immortali.



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