Page 158 - Poemi conviviali
P. 158

più della terra sua, più del suo piano
                                            lunghesso l'Istro, e de' suoi bovi ch'ora
                                            sdraiati ruminavano pian piano,

                                            e de' suoi figli ch'attendean l'aurora,
                                            piccoli nella lor nomade cuna,
                                            e del suo plaustro, ch'era sua dimora,

                                            là fermo e nero al lume della luna.



                                                             IV


                                            E venne bianco nella notte azzurra
                                            un angelo dal cielo di Giudea,
                                            a nunzïar la pace; e la Suburra

                                            non l'udiva; e nel tempio alto di Rhea
                                            bandì la pace; e non alzò la testa
                                            quell'uomo rosso ai piedi della Dea;

                                            e vide, un fuoco, e disse, PACE; e Vesta
                                            ardeva, e le Vestali al focolare
                                            sedeano avvolte nella lor pretesta;

                                            e vide un tempio aperto, e dal sogliare
                                            mormorò, PACE; e non l'udì che il vento
                                            che uscì gemendo e portò guerra al mare.

                                            E l'angelo passò candido e lento
                                            per i taciti trivi, e dicea, PACE
                                            SOPRA LA TERRA!... Udì forse un lamento...




                                                            158
   153   154   155   156   157   158   159   160   161   162