Page 29 - Una discesa nel Maelstrom
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di mio fratello sui barili galleggianti presso i quali
passavamo, e feci quanto era in mio potere per
spiegargli il mio progetto. Finalmente sembrò capire;
ma si fosse persuaso o no, scosse la testa senza
speranza, e rifiutò di muoversi dal suo posto all’anello.
Raggiungerlo, mi era impossibile, non avevo tempo da
perdere; perciò con dolore straziante lo lasciai alla sua
sorte, mi legai alla botte coi lacci che prima la fissavano
alla vedetta, e senza più esitare un istante mi lanciai in
mare. Il risultato fu precisamente quello che speravo.
Dal momento che sono io stesso a raccontarvi questa
storia, e voi vedete che mi salvai, e sapete in qual modo
mi salvai, e dunque siete in grado di immaginarvi quello
che mi rimane da dire, taglierò corto e andrò dritto alla
fine.
Poteva essere passata un’ora o giù di lì da quando
avevo lasciata la barca, allorché questa, essendo discesa
a grande distanza sotto di me, fece tre o quattro
precipitose giravolte l’una dopo l’altra, e, col mio amato
fratello a bordo, colò a picco di un tratto e per sempre
nel caos di schiuma del fondo. Il barile al quale ero
attaccato era disceso a poco più di mezza strada fra il
fondo del baratro e il punto dove mi ero buttato nelle
acque, quando si manifestò un gran cambiamento nel
carattere del turbine. Le pareti del vasto imbuto si fecero
di momento in momento meno ripide. Le rotazioni del
vortice divennero a grado a grado meno veloci. La
schiuma e l’arcobaleno a poco a poco dileguarono, e il
fondo del baratro parve lentamente sollevarsi. Il cielo
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