Page 76 - Odi e Inni
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                         TERRA!... – Sì, terra, sì. Tristo
                         risveglio! Dormivi: da secoli,

                         o portatore del Cristo,
                         dormivi; e giungeva a te l’eco
                         d’armi e di sferze; a te, presso

                         la tomba, il lor pianto sommesso
                         piangeano gli schiavi.



                         Esule cenere muta,
                         non questo è l’arrivo: è il ritorno!

                         Dietro la poppa battuta
                         dall’onde, è la sera d’un giorno...

                         esule cenere mesta,
                         del giorno latino! Ed è questa
                         la terra degli avi,



                         vecchia! È la notte del giorno

                         latino; è il fatale ritorno.
                         Quelle che stanche affaticano i cavi
                         là, sotto le solite stelle,

                         sono... d’acciaio?... le solite navi;
                         non sono le tre caravelle!









                                                       ANDRÉE




                                                            I



                         No, no. La voce che giungea per l’aria
                         fosca, da terra, come gridi umani,

                         era lo strillo della procellaria,


                         ch’ama li scogli soli, gli uragani

                         inascoltati. O forse (era di bimbi
                         quasi un guaire?), o forse di gabbiani.





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