Page 102 - Odi e Inni
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Atrio sublime, e profondo,
pieno di lampi e di gridi,
che con la curva dell’arco
congiunge nel cielo i due lidi:
portico immenso che il varco
dischiude ad un mondo! –
E quell’aratore lontano,
levava sul solco quadrato
la stiva ritorta:
per tre grandi passi in sua mano
portava l’aratro del fato,
lasciando una porta.
VI
E la giovenca ed il toro,
nella silvestre colonia,
mossero un mugghio augurale
lasciando la porta Mugonia:
mugghio, onde il colle di Pale
sussultò sonoro.
E su le plaghe latine
rimbombò un tuono. E l’anelo
mugghio dal vomere umano
sembrò seguitasse nel cielo,
sempre più cupo, e già vano,
ma senza più fine...
Pastori, adornate di fronde
gli ovili! Appendete alle volte
corone di croco!
Tre volte scendete nell’onde
dei fiumi! Passate tre volte
le fiamme del fuoco!
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