Page 107 - Odi e Inni
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Ripeterebbe il suo pianto
                         ch’è il suo canto dell’amore!

                         Un vincitore ch’è vinto:
                         altro è la vita? L’amore,

                         sì, ma dentro un laberinto
                         senza porte!



                         Voi che recaste gli aromi,
                         egli vivrebbe, se fosse

                         qui pur sotto questa pietra;
                         ma si levò, si riscosse,
                         volò via con la sua cetra

                         non è qui.






                                                           III


                         Morto? Ma udite! Ma udite!
                         Come impreca! Come implora!

                         Rugge: qual serpe lo morse?
                         Geme: qual bacio l’accora?
                         Ama e soffre; ed altro è forse

                         mai la vita?



                         Morto? Ma udite! Ma udite!
                         Egli prega ora il suo Dio.
                         Lungi la vita gli scorse,

                         vuole il suo tetto natìo!
                         Brama e soffre: ed altro è forse

                         mai la vita?


                         Vive, ed è lungi, e ci manda

                         l’inno dell’anima umana
                         ch’è in esilio ed in martoro.

                         Presso un’ignota fiumana
                         ha sospesa l’arpa d’oro:
                         non è qui.










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