Page 11 - Oriana Fallaci - La vita è una guerra ripetuta ogni giorno
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Non  sono  affatto  d’accordo  con  gli  ipocriti  che  identificano  la  civiltà  con  la

          «generosità» anzi la prodigalità. Concetto oltretutto che mira a stabilire (in loro così
          preoccupati di non apparire superiori) un concetto di superiorità. Io-sono-migliore-
          di-te, io-sono-superiore-a-te, quindi sono generoso e permetto a te ciò che tu non
          permetti a me. Come ogni individuo, ogni popolo, una civiltà ha il diritto e il dovere,
          oserei dire prima il dovere poi il diritto di difendersi. E non è certo calandoci le
          braghe, non è certo spalancando al nemico le porte di  Troia e introducendo nella

          nostra  agorà  il  cavallo  di  Troia,  non  è  certo  permettendogli  ciò  che  lui  non  ci
          permette, non è certo offrendogli sull’altare sacrificale il cadavere d’un prete o di
          una monaca o di una Fallaci ammazzati che ci si dimostra superiori.




          Guerra – Significato della Guerra, Magdi Allam


          Leggo su «Liberal», ottobre-novembre 2005, in un saggio di Guglielmo Piombini che
          agli  inizi  del  Novecento  un  abitante  su  tre  era  di  origine  europea  e  che  nel  1960
          nonostante due catastrofiche guerre uno su quattro era ancora di origine europea, ma
          nel 2000 la popolazione di origine europea è diventata un sesto e nel 2050 sarà un
          decimo. Leggo anche che di questo ritmo i 728 milioni di europei crolleranno nel

          2050  a  600  milioni,  e  che  un  calo  così  pronunciato  non  si  era  mai  verificato  in
          Europa  dai  tempi  della  peste  nera,  1347-52,  e  infine  leggo  che  tra  cent’anni  gli
          italiani, gli irlandesi, gli spagnoli, i francesi, i tedeschi, gli inglesi, i polacchi e tutti
          gli  altri  popoli  europei  saranno  minoranze  assediate  nei  propri  Paesi  come  è
          successo ai serbi nel Kosovo.

               Leggo che per mantenere nel 2050 l’attuale entità di popolazione compresa tra i
          quindici  e  i  sessantacinque  anni  l’Europa  dovrebbe  importare  169  milioni  di
          immigrati, che nel 2050 i giovani sotto i quindici anni crolleranno al 40 per cento
          arrivando a essere soltanto 87 milioni.
               Nel 2000 gli europei erano un sesto della popolazione mondiale, un secolo prima
          erano un terzo.

               Dice  Piombini  che  dall’inizio  del  XX  secolo  a  oggi,  mentre  gli  europei  si
          autoeliminavano  con  due  guerre  mondiali  e  gli  stermini  dei  totalitarismi,  che  a
          partire dalla rivoluzione sessuale degli anni Sessanta e Settanta cioè gli anni in cui
          gli europei hanno cessato di riprodursi, i fedeli di Allah sono passati da 150 milioni

          a un miliardo e 200 milioni. Con gli attuali trend demografici nel 2250 l’Europa si
          ridurrà ad avere solo il 7,5 per cento della popolazione mondiale e i Paesi con le
          popolazioni giovani saranno quelli mussulmani e rappresenteranno il 30 per cento
          della popolazione mondiale. I cristiani, solo il 25 per cento.
               Nel 1900 solo il 12,4 per cento della popolazione mondiale era mussulmano. I
          cristiani erano il 27 per cento.

               L’Islam  è  la  fede  dominante  in  più  di  cinquanta  Paesi  che  si  estendono  dal
          Marocco all’Indonesia e il numero di mussulmani nel mondo ha un tasso di crescita
          più rapido della popolazione mondiale intera.
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