Page 9 - Oriana Fallaci - La vita è una guerra ripetuta ogni giorno
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illiberali, di scriteriati? Dov’è la Democrazia alla quale vi appellate tanto se non
tenete conto della stragrande maggioranza della popolazione che la pensa come me e
che non vi rispetta? Vale soltanto per i voti che riuscite a carpire nelle bugiarde
elezioni della vostra bugiarda Democrazia il potere della maggioranza?
In questo momento, in questi giorni, nelle case italiane e francesi e inglesi e
tedesche e spagnole, nelle case [europee, nelle case occidentali la gente sta
pensando quello che penso io. Sta dicendo quello che dico io. Aggiunta a margine
dell’Autrice, N.d.R.] dove si ascoltano le notizie, dove ci si sente dire che la satira
non può toccare le religioni, che è proibito perfino ritrarre il muso del «Profeta», un
«Profeta» che nonostante le guerre, le stragi e gli omicidi di ogni tipo ungete con la
qualifica di Sant’uomo, un cammelliere barbaro e assassino che voleva soltanto la
distruzione di tutti coloro che non accettavano di essere sottomessi dalla sua
soldataglia. L’autore di un libro che sembra scritto da Satana e che voi osate trattare
con lo stesso rispetto con cui vanno trattati i Dieci Comandamenti e gli Evangeli.
Voi siete un’offesa alla logica. Voi siete un’offesa alla Ragione. Voi siete un’offesa
alla Verità. Voi siete un’offesa alla Vita. Voi siete i veri sostenitori del culto della
morte.
Voi chiedete scusa per il Medioevo, chiedete scusa per le Crociate. Il Medioevo fu
un’epoca luminosa, un’epoca che sostenne e sviluppò la nostra civiltà. Sia in campo
culturale, artistico, filosofico, religioso le Crociate furono la risposta ai loro 11
settembre e alle loro invasioni. Voi siete anche dei falsari. Falsari della Storia.
Mi riesce difficile credere che una Chiesa dove Papa Wojtyła parlò
nell’enciclica Evangelium Vitae di «cultura della morte» inviti a non esercitare
neanche un po’ di satira su coloro che della cultura della morte sono i portatori. Che
addirittura definisca «fede religiosa» e «culto religioso» quella cultura della morte
cioè l’opposto della sua cultura che è «cultura della vita».
Mi riesce difficile credere che una Chiesa che in nome della Vita si batte contro
la strage degli embrioni e contro l’aborto, ponga sullo stesso piano gli Evangeli e il
Corano vale a dire un libro, un Mein Kampf, che non solo autorizza ma invita i suoi
fedeli a sterminare anche fisicamente chi non è mussulmano. Un libro, un Mein
Kampf, che proibisce di pensare a un modo diverso del cammelliere. Mi riesce
difficile capire perché una Chiesa la quale non ha mai protestato con tanto clamore
contro le vignette che con frequenza appaiono su Cristo crocefisso, sui preti, sui
papi, sui cardinali, sui vescovi, ponga limiti alla libertà della satira (una forma di
espressione che è sempre esistita nella storia dell’umanità civilizzata) e non a tutta la
satira ma esclusivamente alla satira su una religione.
Mi riesce difficile capire perché una Chiesa che a suo tempo non protestò per le
vignette contro gli ebrei oggi protesti per innocue e divertenti vignette sui
mussulmani e che trovi incivile ritrarre il Profeta e gli Imam per quello che sono. Mi
riesce difficile capire perché questo accada anche dopo una delle più sconce
pubblicità che siano mai apparse sui giornali italiani a insulto e disdoro di una