Page 107 - Oriana Fallaci - La vita è una guerra ripetuta ogni giorno
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«Non è una guerra, è uno show televisivo.»





          «La guerra è cambiata. Questa è una star war, è una guerra elettronica, non è più una

          guerra  che  si  combatte  con  i  normali  carri  armati,  i  normali  aerei,  la  normale
          artiglieria.  Quando  io  partecipavo  alle  operazioni  di  bombardamento  in  Vietnam,
          prendevo il posto del navigator, ora non è più possibile, in un tornado, il tipo di
          aereo impiegato in questa guerra, il navigator è il personaggio più importante, stanno
          davanti a dei computer, sono quelli che bombardano, che vedono, decidono, non può
          essere sostituito, quel posto non può restare vuoto. È una guerra che non lascia posto
          a noi. Forse ci sarebbe da vedere lo sbarco. Ma non farti illusioni, non vedremo lo

          sbarco.  Non  ci  prenderanno,  noi  non  lo  vedremo  questo  sbarco.  Se  riusciremo  a
          entrare  nel  Kuwait  ci  entreremo  quando  hanno  fatto  pulizia,  non  vogliono  che
          vediamo i morti. In Vietnam ne abbiamo visti troppi di morti, li abbiamo raccontati
          troppo, con le parole e con le immagini. E d’altra parte, siamo onesti, lo sbarco in
          Normandia  i  giornalisti  non  l’hanno  visto.  Tutte  le  immagini  che  abbiamo  dello
          sbarco in Normandia sono state riprese dai cameramen militari.

              «Non sono state girate dai corrispondenti di guerra, i corrispondenti di guerra
          stavano sulle navi, sono scesi quando tutto era finito. Certo chi fa questo mestiere,
          per una come me che ha fatto il corrispondente di guerra buona parte della vita, è
          avvilente, è mortificante, è scomodo. I permessi non arrivano mai, ci sono posti di

          blocco, vieni fermato e mandato indietro, addirittura alcuni sono espulsi.»             21


          «Io mi chiedo per chi pregherà, il popolo saudita, nei giorni del Ramadan: per gli
          americani  e  gli  europei  schierati  con  gli  americani,  per  i  propri  soldati  e  i
          kuwaitiani, gli egiziani e i siriani schierati: per gli americani e gli europei, oppure
          per Saddam Hussein? Gli americani non stanno facendo una guerra di liberazione,
          stanno facendo una guerra di distruzione. Non pensano che a distruggere l’Iraq e si

          comportano come se avessero dimenticato il Kuwait. Del resto che gliene importa a
          loro  del  Kuwait?  Non  è  che  un  distributore  di  benzina,  per  loro,  un  pretesto  per
          installarsi  quaggiù.  Se  anziché  quell’angolino  d’Arabia  Saddam  Hussein  avesse
          invaso l’Uganda, non avrebbero battuto ciglio. Basta con questa guerra, basta. Gli
          iracheni  soffrono  troppo,  muoiono  troppo,  sotto  quei  bombardamenti.  Ma  perché
          Bush non accetta la mezza proposta di Saddam Hussein? Perché non ordina ai suoi di
          cessare il fuoco e intavola un armistizio?»

               Chi parla non è un palestinese che tira sassate agli israeliani o un tunisino che
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