Page 455 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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dimostrazione contro la donna perversa. In ne il leader del Partito di
Rifondazione Comunista dichiarò: «Dare l’Ambrogino alla Fallaci è come
dare il Premio Nobel della Pace a George W. Bush».
Detto questo, onde rendere a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel
che è di Dio, devo chiarire qualcosa che certo dispiacerà ad alcuni o alla
maggioranza di voi. Ecco qua. Io non sono un Conservatore. Non
simpatizzo con la Destra più di quanto non simpatizzi con la Sinistra.
Sebbene ri uti ogni classi cazione politica, mi considero una
rivoluzionaria. Perché la Rivoluzione non signi ca necessariamente la
Presa della Bastiglia o del Palais d’Hiver. E certamente per me non
signi ca i capestri, le ghigliottine, i plotoni di esecuzione, il sangue nelle
strade. Per me la Rivoluzione signi ca dire «No». Signi ca lottare per quel
«No». Attraverso quel «No», cambiare le cose.
E di sicuro io dico molti «No». Li ho sempre detti. Di sicuro vi sono
molte cose che vorrei cambiare. Cioè non mantenere, non conservare.
Una è l’uso e l’abuso della libertà non vista come Libertà ma come licenza,
capriccio, vizio. Egoismo, arroganza, irresponsabilità. Un’altra è l’uso e
l’abuso della democrazia non vista come il matrimonio giuridico
dell’Uguaglianza e della Libertà ma come rozzo e demagogico
egualitarismo, insensato diniego del merito, tirannia della maggioranza.
(Di nuovo, Alexis de Tocqueville…) Un’altra ancora, la mancanza di
autodisciplina, della disciplina senza la quale qualsiasi matrimonio
dell’uguaglianza con la libertà si sfascia.
Un’altra ancora, il cinico sfruttamento delle parole Fratellanza-
Giustizia-Progresso.
Un’altra ancora, la nescienza di onore e il tripudio di pusillanimità in
cui viviamo ed educhiamo i nostri gli. Tutte miserie che caratterizzano la
Destra quanto la Sinistra.
Cari miei: se coi suoi spocchiosi tradimenti e le sue smargiassate alla
squadrista e i suoi snobismi alla Muscadin e le sue borie alla Nouvel Riche
la Sinistra ha disonorato e disonora le grandi battaglie che combatté nel
Passato, con le sue nullità e le sue ambiguità e le sue incapacità la Destra
non onora certo il ruolo che si vanta di avere.
Ergo, i termini Destra e Sinistra sono per me due viete e antiquate
espressioni alle quali ricorro solo per abitudine o convenienza verbale. E,
come dico ne La Forza della Ragione, in entrambe vedo solo due squadre di
calcio che si distinguono per il colore delle magliette indossate dai loro
giocatori ma che in sostanza giocano lo stesso gioco.
Il gioco di arra are la palla del Potere. E non il Potere di cui v’è
bisogno per governare: il Potere che serve sé stesso. Che esaurisce sé
stesso in sé stesso.