Page 445 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
P. 445
Saltare dalle Cascate del Niagara
Bé: un premio intitolato a una donna che saltò sopra le Cascate del
Niagara, e sopravvisse, è mille volte più prezioso e prestigioso ed etico di
un Oscar o di un Nobel: no a ieri gloriose onori cenze rese a persone di
valore ed oggi squallide parcelle concesse a devoti antiamericani e
antioccidentali quindi loislamici. Insomma a coloro che recitando la
parte dei guru illuminati che de niscono Bush un assassino, Sharon un
criminale-di-guerra, Castro un lantropo, e gli Stati Uniti «la-potenza-più-
feroce, più-barbara, più-spaventosa-che-il-mondo-abbia-mai-conosciuto».
Infatti se mi assegnassero simili parcelle (graziaddio un’eventualità più
remota del più remoto Buco Nero dell’Universo), querelerei subito le
giurie per calunnia e di amazione. Al contrario, accetto questo «Annie
Taylor» con gratitudine e orgoglio. E pazienza se sopravvaluta troppo le
mie virtù.
Sì: specialmente come corrispondente di guerra, di salti ne ho fatti
parecchi. In Vietnam, ad esempio, sono saltata spesso nelle trincee per
evitare mitragliate e mortai.
Altrettanto spesso sono saltata dagli elicotteri americani per
raggiungere le zone di combattimento. In Bangladesh, anche da un
elicottero russo per in larmi dentro la battaglia di Dacca. Durante le mie
interviste coi mascalzoni della Terra (i Khomeini, gli Arafat, i Ghedda
eccetera) non meno spesso sono saltata in donchisciotteschi litigi
rischiando seriamente la mia incolumità. E una volta, nell’America Latina,
mi sono buttata giù da una nestra per sfuggire agli sbirri che volevano
arrestarmi.
Però mai, mai, sono saltata sopra le Cascate del Niagara. Né mai lo
farei. Troppo rischioso, troppo pericoloso. Ancor più rischioso che
palesare la propria indipendenza, essere un dissidente cioè un fuorilegge,
in una società che al nemico vende la Patria.
Con la patria, la sua cultura e la sua civiltà e la sua dignità. Quindi
grazie David Horowitz, Daniel Pipes, Robert Spencer. E credetemi quando
dico che questo premio appartiene a voi quanto a me. A tal punto che,
quando ho letto che quest’anno avreste premiato la Fallaci, mi sono
chiesta: «Non dovrei esser io a premiare loro?». E per contraccambiare il
tributo volevo presentarmi con qualche medaglia o qualche trofeo da
consegnarvi. Mi presento a mani vuote perché non sapevo, non saprei,
dove comprare certa roba. Con le medaglie e i trofei ho un’esigua,
davvero esigua, familiarità. E vi dico perché.
Anzitutto perché crediamo di vivere in vere democrazie, democrazie