Page 281 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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l’Islam signi ca tutto: anche ciò che nel suo mondo viene de nito libertà,
          democrazia.  Sì,  l’Islam  contiene  tutto.  L’Islam  ingloba  tutto.  L’Islam  è

          tutto.

             A questo punto, Imam, devo chiederle che cosa intende per libertà.

             La libertà… Non è facile de nire questo concetto. Diciamo che la libertà

          è quando si può scegliere le proprie idee e pensarle quanto si vuole, senza
          essere costretti a pensarne altre, e alloggiare dove si vuole, ed esercitare il
          mestiere che si vuole.


             Capisco…  Pensare,  dunque,  non  esprimere  e  materializzare  quello  che  si
          pensa.  E  per  democrazia  cosa  intende,  Imam?  Pongo  questa  domanda  con
          particolare  curiosità  perché  nel  referendum  repubblica  o  monarchia  lei  ha
          proibito l’espressione Repubblica Democratica Islamica. Ha cancellato la parola

          «democratica» e ha detto: «Non una parola di più, non una parola di meno».
          Risultato, le masse che credono in lei pronunciano lo parola democrazia come
          se fosse una parolaccia.

             Cos’è  che  non  va  in  questo  vocabolo  che  a  noi  occidentali  sembra  tanto
          bello?

             Per  incominciare,  la  parola  Islam  non  ha  bisogno  di  aggettivi  come
          l’aggettivo democratico. Proprio perché l’Islam è tutto, vuol dire tutto. Per

          noi  è  triste  mettere  un’altra  parola  accanto  alla  parola  Islam  che  è
          perfetta. Se vogliamo l’Islam, che bisogno c’è di speci care che vogliamo
          la  democrazia?  Sarebbe  come  dire  che  vogliamo  l’Islam  e  che  bisogna

          credere in Dio. Poi questa democrazia a lei tanto cara e secondo lei tanto
          preziosa non ha un signi cato preciso. La democrazia di Aristotele è una
          cosa, quella dei sovietici è un’altra, quella dei capitalisti un’altra ancora.
          Non possiamo quindi permetterci di in lare nella nostra costituzione un
          concetto così equivoco. In ne ecco quello che intendo per democrazia: le

          do un esempio storico.
             Quando Alì divenne successore del Profeta e capo dello Stato Islamico, e
          il  suo  regno  andava  dall’Arabia  Saudita  all’Egitto,  e  comprendeva  gran

          parte dell’Asia e anche dell’Europa, e questa confederazione aveva tutto il
          potere, gli accadde di avere una divergenza con un ebreo. E l’ebreo lo fece
          chiamare  dal  giudice.  E  Alì  accettò  la  chiamata  del  giudice.  E  andò.  E
          vedendolo  entrare  il  giudice  si  alzò  in  piedi,  ma  Alì  gli  disse  adirato:
          «Perché  ti  alzi  quando  entro  io  e  non  quando  entra  l’ebreo?  Davanti  al

          giudice i due contendenti devono esser trattati nell’identico modo!». Poi si
          sottomise alla sentenza che gli fu contraria. Chiedo a lei che ha viaggiato
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