Page 148 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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Turchia non si lasciò sedurre nemmeno da Khomeini: il papa
                mussulmano che cacciato lo scià Reza Pahlavi faceva fucilare o

                lapidare o sgozzare chiunque non lo seguisse, e che subito
                impose di nuovo il chador alle donne. Pensate che, durante il

                regno di Khomeini, in Turchia le turche si davano addirittura
                alla politica. Diventavano ministre come Meral Aksener e la

                tremenda Tansu Ciller che coi suoi intrighi e i suoi abusi

                avrebbe scandalizzato perfino Lucrezia Borgia. E pazienza se
                soprattutto fuori delle città le altre turche venivano trattate

                peggio che in Iran.


                Pazienza se chi comandava in Turchia era in realtà l'Esercito. E

                con mano molto, molto pesante: certi ceffi, tra i suoi generali,
                che paragonati a loro i tagliateste d'oggi sarebbero sembrati

                pacifisti veri.



                Pazienza se in tale democrazia vigeva la tortura e le prigioni
                erano identiche a quelle di Midnight Express: il film americano

                da cui risulta che in Turchia puoi sopportar tutto, proprio tutto,
                fuorché finire in prigione. Pazienza se verso noi europei i turchi

                avevano una specie di rancore e l'ex-premier Erbakan, leader del
                Partito della Virtù, diceva:



                «L'Europa è una cricca di cristiani che vogliono la nostra

                morte». Pazienza se nell'isola di Cipro divisa in due, mezza
                greca e mezza turca, le truppe del summenzionato esercito si
                comportavano parecchio male. Forse non dovrei dirvelo,

                bambini: ma nel 1974, cioè quando invasero la zona greca, a

                Cipro accaddero cose davvero turche. Dentro una casa, ad
                esempio, un soldato turco stuprò e poi uccise una nonna di

                settantaquattr'anni e il suo nipotino di dodici. Dico «pazienza»
                non perché fosse il caso d'avere pazienza bensì perché lo

                dicevano i politici. E il motivo per cui lo dicevano era che la
                Turchia teneva testa all'Unione Sovietica, manteneva buoni




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