Page 29 - Pablo Picasso
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Picasso,  Les  Derniers  Moments),  le  retrospettive  Centennale  e
           Décennale  de  l’art  français,  grandi  mostre  con  dipinti  di  Ingres  e

           Delacroix,  di  Courbet  e  degli  impressionisti,  fino  a  Cézanne;  il
           gigantesco Louvre, con le sue interminabili sale piene di capolavori e
           sculture  di  antiche  civiltà;  strade  interamente  occupate  da  gallerie  e

           botteghe che esponevano e vendevano pittura del nuovo stile... «Più di
           sessant’anni  dopo»,  ricorda  Pierre  Daix,  «mi  avrebbe  parlato

           dell’entusiasmo provato per quelle scoperte.












































                                           La morte di Casagemas, 1901.
                                Olio su tavola, 27 x 35 cm, Musée Picasso, Parigi.



              Prese  immediatamente  coscienza  dei  limiti  e  delle  rigidità  di
           Barcellona  e  della  Spagna.  Non  se  lo  aspettava.»[19]  Era  sbalordito

           dall’abbondanza di stimoli artistici, da quel nuovo senso di libertà «non
           tanto nei costumi», osserva Daix, «quanto nella possibilità di intessere
           relazioni umane».[20] I «veri maestri» di Picasso furono i pittori più

           anziani di Montmartre, che lo aiutarono a scoprire la vasta gamma di
           temi e soggetti a disposizione in loco: i balli popolari, i caffè-concerto

           con  le  loro  dive,  l’attraente  e  ambiguo  mondo  dei  piaceri  notturni,
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