Page 24 - Pablo Picasso
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Pierrot e ballerina, 1900. Olio su tela, 38 x 46 cm, collezione privata.



              Non  sorprende,  perciò,  che  proprio  a  Barcellona,  città  attratta

           dall’Europa  contemporanea,  e  non  in  altri  luoghi  della  patriarcale  e
           letargica Spagna, faccia la sua comparsa il modernismo. La versione
           catalana  delle  cosmopolitiche  tendenze  artistiche  fin-de-siècle

           combinava un ampio spettro di influenze ideologiche ed estetiche, dal
           simbolismo scandinavo al preraffaellismo, da Wagner a Nietzsche, fino

           all’impressionismo francese e allo stile dei giornali popolari parigini.
           Picasso,  non  ancora  diciottenne,  era  al  culmine  delle  sue  tendenze
           ribelli:  ripudiò  l’anemica  estetica  dell’Accademia  come  anche  la

           pedestre  prosa  realistica  e  si  unì,  com’è  naturale,  a  quelli  che  si
           definivano modernisti, ossia agli artisti e scrittori anticonformisti che

           Sabartés chiamò “l’élite del pensiero catalano” e che si ritrovavano al
           caffè  Els  Quatre  Gats.  Molto  si  è  parlato  dell’influenza  del

           modernismo barcellonese sull’opera picassiana al volgere del secolo.
              A questo riguardo, Cirlot osserva: «Ai critici torna utilissimo poter

           parlare di “influenze”, perché ciò consente loro di spiegare ciò che non
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