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Non dispongo di alcun elemento che possa dimostrare che il presidente
Bush o altri membri della sua amministrazione abbiano personalmente
tratto profitto degli attacchi dell'11 settembre. Un'inchiesta completa
potrebbe, invece, rivelare che così è stato. Si sa, per esempio, che al
momento degli attacchi Bush padre aveva, tramite il Carlyle Group, degli
interessi nell'impresa di costruzione della famiglia Bin Laden e in
numerose società di partecipazione legate alle industrie belliche, le cui
quotazioni sono cresciute in modo sostanziale dopo l'11 settembre.
Inoltre, non si può negare che le imprese vicine al governo abbiano tratto
direttamente vantaggio dall'incremento delle spese militari stanziate dopo
l'11 settembre. Ed è certo che tra le imprese vicine al governo ci sono
Carlyle Group, Dyn Corp e Halliburton. Il segretario alla Difesa Donald
Rumsfeld ha sostenuto, durante un'udienza al Congresso degli Stati Uniti,
che è possibile far fronte a queste nuove spese, anche se rappresentano la
spesa militare più cospicua da vent'anni a questa parte.
I sacrifici vengono richiesti a tutto il popolo americano. Nelle Forze
Armate, i giovani, uomini e donne, sono chiamati a rischiare la propria vita
nella guerra al terrorismo - ma il primo decreto presidenziale firmato dal
nostro presidente negava loro un aumento dell'indennità di straordinario
durante le operazioni militari.
Per fare fronte all'aumento delle spese militari e per la sicurezza, dopo
gli eventi dell'11 settembre, viene chiesto al popolo americano di fare la
sua parte di sacrifici sostenendo pesanti restrizioni riguardanti la spesa
sociale del paese, la sanità e le libertà individuali. È fondamentale che la
gente sia informata in modo preciso sulle ragioni dei sacrifici richiesti. Se
il segretario alla Difesa ci spiega che i nuovi obiettivi militari (degli Stati
Uniti) sono l'occupazione di capitali straniere e il rovesciamento dei loro
regimi, allora il popolo americano deve sapere anche il perché.
Quest'amministrazione non avrà difficoltà a spiegare al popolo
americano, in modo esaustivo e metodico, perché dobbiamo fare simili
sacrifici e se ci porteranno davvero maggiore sicurezza. Se
l'amministrazione non è in grado di dare queste risposte, allora il compito
spetta al Congresso.
Non è tempo di processi a porte chiuse o di segreti. La credibilità del
paese, tanto nei riguardi del mondo quanto nei confronti della propria
popolazione, poggia sulla capacità di ottenere risposte credibili a queste
domande. Mentre il mondo vacilla sull'orlo di conflitti, le politiche del
Thierry Meyssan 74 2002 - Il Pentagate