Page 77 - Il Pentagate
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I motivi dell'accesa opposizione dell'amministrazione Bush alle udienze
parlamentari diventano chiari. L'amministrazione Bush si è impegnata in
una strategia del silenzio. Se alcuni autentici patrioti non avessero preteso
trasparenza, le rivelazioni attuali sarebbero state tenute nascoste dalla Casa
Bianca.
È perché amo il mio paese, perché sono una patriota e perché il popolo
americano merita di sapere la verità, che credo che sarebbe pericoloso,
folle e irresponsabile non portare avanti un'esaustiva inchiesta del
Congresso a proposito degli avvertimenti che sono pervenuti
all'amministrazione Bush prima dell'11 settembre 2001.
Da quando sono entrata al Congresso nel 1992, in molti hanno provato a
farmi tacere. Mi hanno detto "siediti e taci!" tante volte. Bene! Non mi
siederò e non starò zitta finché la verità nuda e cruda non sarà portata a
conoscenza del popolo americano.
Ed Royce: "Siamo noi le vittime".
Ed Royce non è stato testimone dell'attentato che ha colpito il
Pentagono. Eppure questo deputato repubblicano della California è stato
categorico: era un Boeing 757. La prova: conosceva personalmente le
vittime del crash, tra cui il pilota, ex compagno di classe. È quanto basta,
secondo lui. Tutto il resto non è altro che "negazionismo" e propaganda
pro-islamistica.
"Guardate cos'altro hanno fatto, ancora", si lamenta Ed Royce
mostrandoci la trascrizione del discorso di Thierry Meyssan davanti alla
Lega Araba l'8 aprile 2002. Per il deputato dello Stato della California,
l'autore de L'incredibile menzogna manipola i fatti. Lo accusa di fare il
gioco della propaganda pro-islamistica. "Sono andato in Afghanistan,
sapete cosa ho sentito alla radio talebana? Dicevano: tutto questo è un
complotto americano per accusare ingiustamente Osama bin Laden!". E
Ed Royce s'indigna: "Siamo noi le vittime". Questa retorica secondo lui
deriva dal negazionismo. Revocare in dubbio la verità sull'attentato al
Pentagono è grave quanto dubitare dell'esistenza dei campi di
concentramento. "Mio padre ha visto Dachau, mi ha mostrato le fotografie
[...] l'ho sentito litigare con persone che affermavano che l'Olocausto non
c'era stato oppure che erano stati gli ebrei stessi a provocarlo per
accusare altri".
Thierry Meyssan 76 2002 - Il Pentagate