Page 68 - Il Pentagate
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segretario alla Difesa per il nulla osta a procedere".

               Il responsabile in materia è dunque il segretario alla Difesa,  "salvo
            eccezioni". Queste eccezioni non sono altro che la necessità di salvare vite
            umane di fronte a un pericolo imminente:  "È possibile presentare le
            'Richieste   che   necessitano   di   una   risposta   immediata'   a   qualunque

            elemento della catena del comando. Si tratta di situazioni di gravità
            incombente in cui solo un'azione immediata decisa da un membro del
            dipartimento della Difesa o da un comandante militare può impedire la

            perdita di vite umane, prevenire ferite o grossi danni materiali".
               In altre parole, la decisione di abbattere il volo AA77 non spettava al
            presidente Bush. Non dipendeva neanche dal segretario alla Difesa Donald
            Rumsfeld. La decisione toccava in primo luogo ai responsabili militari, al

            vertice dei quali si trova il generale Ralph Eberarth, comandante in capo
            del NORAD.
               Più si va avanti nell'indagine, più i militari hanno difficoltà a giustificare

            la versione ufficiale. Il nuovo capo di Stato Maggiore fa finta di non
            sapere. Il NORAD tenta di guadagnare tempo, ma non riesce a spiegare
            l'assenza di reazione da parte dei militari. Alla fine, il vicepresidente cerca

            di far credere che si trattava di una decisione a un livello troppo alto
            perché l'ordine potesse partire immediatamente. Ogni nuova dichiarazione
            pone nuove domande. Scopriamo che più l'aereo fantasma s'avvicina al

            Pentagono più le spiegazioni dei militari diventano incoerenti.


               Il Pentagono non reagisce



               Cinque batterie antimissile estremamente sofisticate proteggono la sede
            delle Forze Armate degli Stati Uniti da ogni possibile attacco aereo. Come
            si spiega che la difesa antiaerea non è stata utilizzata?

               Secondo   un   portavoce   del   Pentagono,   il   tenente   colonnello   Vic
            Warzinski, i militari non si aspettavano un attacco del genere.  "Non ci
            eravamo resi conto che quell'aereo puntava su di noi", afferma.
               Questa spiegazione non è credibile: il Pentagono sapeva molto bene che

            un   ordigno   volante   non   identificato   puntava   su   Washington.   L'11
            settembre, infatti, la comunicazione tra i controllori di volo civili e le
            diverse autorità federali ha funzionato perfettamente.  I  controllori, del

            resto, non erano in contatto diretto soltanto con il Pentagono, ma anche
            con la Casa Bianca. A partire dalle 9,25, la torre di controllo dell'aeroporto




            Thierry Meyssan                                67                          2002 - Il Pentagate
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