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anche, senza dubbio, che i militari non avevano l'intenzione di abbattere un
aereo diretto su Washington, qualunque fosse la minaccia che poteva
rappresentare?
Il presidente in soccorso dei militari
Il giorno dopo la pubblicazione della suddetta cronologia, il
vicepresidente Dick Cheney cerca di giustificare l'incapacità dei militari
con la scusa che abbattere un aereo sarebbe "una decisione che spetta al
presidente". Sottolineando la gravità di una decisione che implica la morte
di "cittadini americani", Dick Cheney fa capire che il presidente non
l'avrebbe mai presa su due piedi. E il vicepresidente insiste sui rischi che
gravavano sullo stesso George W. Bush il quale, secondo i servizi segreti,
era anche lui un bersaglio dell'aereo. Del resto è comprensibile che in una
tale giornata di panico e confusione una decisione abbia tardato un po' ad
arrivare.
Eppure, l'affermazione del vicepresidente è falsa. In primo luogo,
assimila l'intercettazione di un aereo alla decisione di abbatterlo.
Intercettare un apparecchio significa che dei caccia stabiliscono un
contatto visivo con l'aereo e gli danno ordini tramite segnali luminosi.
Abbattere un apparecchio significa che dei caccia già posizionati ricevono
l'ordine di aprire il fuoco. In secondo luogo, Dick Cheney afferma
erroneamente che un ordine del genere non può essere dato che dal
presidente in persona.
L'intercettazione di un aereo civile sospetto da parte dei caccia è
automatica e non ha bisogno di alcun tipo di decisione politica. È quello
che sarebbe dovuto accadere l'11 settembre non appena il trasponder era
stato spento. Con o senza ordine di abbattere l'apparecchio, i caccia
avrebbero dovuto decollare immediatamente.
L'ordine di aprire il fuoco arriva in un secondo tempo. Ma ci si chiede a
quale regolamento si riferisca Dick Cheney, quando afferma che la
decisione spettava al presidente. Infatti, il regolamento relativo al
sequestro aereo e alla distruzione di ordigni volanti affida la responsabilità
di una decisione del genere al segretario alla Difesa: "Ad eccezione delle
richieste urgenti che necessitano di una risposta immediata e sono
previste nel quadro del regolamento, il NMCC [National Military
Command Center] trasmette ogni richiesta di assistenza militare al
Thierry Meyssan 66 2002 - Il Pentagate