Page 11 - Il Pentagate
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precauzione metodologica la foto di un frammento, senza neanche aver

            prima   parlato   con   l'autore   dello   scatto   e   senza   tenere   conto   delle
            contraddizioni   sollevate   da   questo   documento   rispetto   alla   versione
            ufficiale   del   Pentagono.   Ecco   una   mancanza   di   rigore   veramente
            sorprendente da parte di  Le Monde  che dedica il suo editoriale a dare

            lezioni di deontologia a Thierry Meyssan.


               Convincere il lettore a ogni costo?



               Il 23 marzo 2002, la sera della messa in onda della trasmissione di Canal
            +, il pubblico francese sapeva dunque che la fotografia del frammento
            pubblicata da Le Monde non era un "elemento di prova". Sapeva anche che

            questo frammento non figurava tra i pezzi ufficialmente recuperati dai
            militari americani. La sua autenticità, in quanto frammento del Boeing, era
            perciò decisamente revocata in dubbio.

               Eppure, nei giorni che seguirono la trasmissione, alcuni giornali, senza
            timore di indurre i propri lettori in errore, ripropongono la fotografia come
            elemento   di   prova   contro   l'inchiesta   di   Thierry  Meyssan.   In   seguito

            Marianne, Entrevue  e  Paris Match pubblicano di nuovo la fotografia di
            Mark Faram, senza la benché minima precauzione metodologica.
               Secondo Saveria Rojek, giornalista di Paris Match e inviata negli Stati

            Uniti, l'intervento di Hervé Kempf a Canal+ non costituiva una ragione
            sufficiente per non pubblicare la foto. La giornalista aveva fatto, infatti,
            "autenticare" la natura del frammento da un esperto, secondo il quale il
            colore verde che si distingue sulla parte interna del frammento sarebbe

            tipico   della   vernice   usata   dall'industria   aeronautica   per   proteggere   la
            carlinga   dalla   corrosione,   e   questo   proverebbe   che   si   tratta   di   un
            frammento del volo 77 dell'American Airlines. Saveria Rojek ha anche

            raccolto il parere del fotografo Mark Faram:  "Sono arrivato sul posto
            quattro   minuti   dopo   l'impatto   perché  facevo  colazione   all'interno   del
            Pentagono. Il luogo assomigliava a una zona dove è avvenuto un incidente
            aereo. Ero in Marina negli anni Settanta ed ero addetto ai soccorsi in

            caso di catastrofi, comprese quelle aeree. Perciò di scene d'incidenti ne ho
            viste parecchie. Quando ho scorto quel frammento per terra non ho avuto
            dubbi: era un pezzo dell'aereo. Quel colore argento, quelle righe rosse e

            blu: si trattava senza dubbio di un aereo dell'American Airlines. È il pezzo
            più grosso che io abbia visto. È assolutamente impossibile che qualcuno




            Thierry Meyssan                                10                          2002 - Il Pentagate
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