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Difesa di Ronald Reagan per il periodo che va dal 1981 al 1987, Richard
Perle è uno degli animatori del Security Policy e l'editore del Jerusalem
Post.
Un certo disfattismo vichysta ispira i giornalisti britannici della guerra
attuale contro il terrorismo.
Hanno coniato un'infinità di slogan come: "Non sappiamo chi è il
nemico", "Non sappiamo dove colpire", "Anche se sapessimo dove trovarli
non faremmo altro che suscitare nuove vocazioni al martirio", e infine "I
dannati della terra (riprendendo il titolo del celebre pamphlet
anticolonialista di Franz Fanon) sono talmente disperati che non temono
di soccombere con onore sotto il fuoco del Grande Satana".
Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Donald Rumsfeld, e altri
membri importanti del governo hanno perfettamente ragione nel dire che
il Mondo Libero si confronta con un nuovo tipo di conflitto. Ma, a dispetto
della novità, le forze vichyste avrebbero torto a concludere che gli Stati
Uniti e i suoi alleati sono impotenti.
Anche se non conosciamo bene gli annessi e connessi delle atrocità
commesse la settimana scorsa, ne sappiamo abbastanza per agire, e per
farlo in modo decisivo.
La verità è che la comunità internazionale non ha creato un nuovo
ordine mondiale nel quale il sostegno al terrorismo da parte di uno stato
sarebbe considerato inaccettabile. Senza il concreto sostegno che solo gli
stati possono dare - santuari, servizi segreti, logistica, addestramento,
comunicazione, capitali - la rete di Bin Laden e simili sarebbero a mala
pena in grado di far saltare ogni tanto qualche autobomba. Private i
terroristi degli uffici nei quali lavorano, privateli delle immense
infrastrutture sulle quali si appoggiano, dategli la caccia in modo da
costringerli ogni giorno a trovare un nuovo nascondiglio per dormire - e
il loro campo d'azione sarà notevolmente ristretto.
[...]
L'Iran ha le sue buone ragioni per sostenere un'azione militare contro il
regime dei talebani in Afghanistan. Ma nessuno si deve illudere e vedere
nel sostegno dell'Iran a questa impresa un convinto coinvolgimento
iraniano contro il terrorismo in generale. È impensabile ammetterli nella
coalizione. L'alleanza antiterroristica, per avere ragionevoli possibilità di
successo, sarà composta di paesi rispettosi delle istituzioni democratiche,
della libertà individuale e della sacralità della vita.
Thierry Meyssan 105 2002 - L'Incredibile menzogna