Page 793 - Manuale dell'architetto
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PROGETTAZIONE STRUTTURALE • STRUTTURE D.5.
MURATURA 15.
CORDOLI PERIMETRALI FIG. D.5.15./3 FIG. D.5.15./4 A.GNPREOONZGEIOREATNTLIAI ZDIIONE
B.OPRREGSATANZISIOMNI IEDDIELGIZLII
Negli incroci a L (in pianta) le barre debbono ancorarsi nel C.EPSREORFCEISZSIOIONALE
D.PSTRROUGTETTUTRAAZLIEONE
H=h H = ti Per le armature valgono le stesse t E.ACOMNBTIERNOTLALLOE
2 prescrizioni dei cordoli interni. F.CMOAMTEPROIANLEI,NTI, TECNICHE
G.URBANISTICA
cordolo ortogonale per almeno 40 diametri e lo squadro
DSAPS.E1PCE.ITFTIICINORMATIVI
b= 2 ti b = 12 cm (Fig. D.5.15./3) CDDOE.I2MM.PAOTRETRAIAMLEI NTO
3 ADMC.A3CLIT.AE,I CONGLOMERATI,
DSSOT.A4LTL.IECDIITAZIONE
della barra dovrà abbracciare l’intero spessore del cordo- ti DST.R5U.TTURE
lo. Il collegamento fra murature e fondazione di regola DOP.6ER.E DI FONDAZIONE
viene realizzato con un cordolo.
B = ts H = ts (Fig. D.5.15./4)
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CONSOLIDAMENTO DEGLI EDIFICI IN MURATURA
Al titolo II del DM 20 novembre 1987 sono definite le Norme tecniche per il consoli- Nella quasi totalità dei casi gli interventi strutturali da prevedere possono essere
damento degli edifici in muratura. È opportuno premettere che nell’ambito di tali nor- ricondotti ai seguenti tipi:
me non rientrano gli interventi che riguardano il “restauro” di opere. Le prescrizioni
sono specifiche per gli edifici che nella loro totalità debbano essere modificati per a) inserimento di nuovi organismi (scale di sicurezza, gabbie per ascensori e mon-
varie ragioni. La normativa definisce i casi in cui è obbligatorio procedere al consoli- tacarichi, locali da eseguire per le centrali tecnologiche, rampe di accesso a
damento. eventuali garage ecc.)
L’obbligo sussiste se si intende: In linea generale si adottano soluzioni che contemplano l’uso di tecniche relative
al c.a. al c.a.p. all’acciaio.
a) ampliare oppure sopraelevare; In tale caso per questi interventi, per l’aspetto statico, valgono le prescrizioni san-
cite dalla legge 1086/1971e relativi DM di attuazione;
b) apportare variazioni di destinazione d’uso con aumento dei carichi superiore al 20%;
b) sostituzione di elementi esistenti (solai, travi, volte ecc. Anche in tale caso le
c) effettuare interventi strutturali di trasformazione, dell’edificio; Norme da rispettare sono quelle relative alle tecniche adattate;
d) effettuare interventi strutturali per rinnovare o sostituire parti strutturali esistenti c) interventi di rinforzo delle murature esistenti, tenendo conto della presenza di
che comportino sostanziali modifiche del comportamento di insieme; eventuali aperture da realizzare e di quanto provocato dagli interventi prima cita-
ti. In tali interventi valgono le prescrizioni del DM 20 novembre 1987 relative al
e) reintegrare l’organismo esistente nella sua funzionalità statica mediante un’insie- consolidamento degli edifici in muratura;
me sistematico di opere.
d) eventuali interventi in fondazione da realizzare tenendo conto anche di quanto
L’obiettivo che si propone è pertanto completamente diverso da quello di un inter- previsto nel DM 11 marzo 1988.
vento di “restauro”. Parlando di “restauro” è implicita l’ulteriore puntualizzazione
“conservativo” oppure “reintegrativo”. Quindi nel caso di restauro gli interventi sulle Per quanto riguarda gli interventi di cui ai punti “a” e “b” non esistono particolari
strutture esistenti sono finalizzati a un aumento della resistenza (qualora necessa- difficoltà per la stesura di un progetto esecutivo.
rio) degli elementi strutturali esistenti, senza modifiche sostanziali. Volendo utilizza- Si tratta di elementi strutturali nuovi per i quali vengono utilizzati materiali di carat-
re un edificio esistente per una qualsiasi destinazione d’uso, nella quasi totalità dei teristiche note e tecniche usuali. L’unico aspetto specifico, del quale occorre tenere
casi è necessario effettuare lavori che necessariamente implicano modifiche nel- conto, è costituito dal fatto che il dovere eseguire lavori all’interno di un edificio esi-
l’assetto strutturale esistente. Le “esigenze” del vivere sono attualmente molto stente pone sempre problemi per il trasporto dei materiali qualora i pesi superino
diverse dalle “esigenze” ottemperate al momento dell’edificazione. Basta pensare certi valori e che in molti casi la situazione dei luoghi è tale da rendere difficoltose
alle richieste attuali per quanto concerne gli impianti tecnici; servizi igienici; impian- operazioni che, in altre situazioni, risultano del tutto comuni.
ti di riscaldamento, ascensori ecc. Oltre a ciò nella redazione di un progetto archi- Occorre tenere presente che, oggettivamente sussistono situazioni di rischio, per le
tettonico per la utilizzazione di un edificio esistente occorre rispettare esigenze pri- persone che dovranno eseguire le opere, molto più gravose di quelle usuali.
marie per la sicurezza rispetto ai rischi di incendio, rispetto alla esistenza di percor- Difficoltà nettamente maggiori si incontrano per la previsione progettuale degli inter-
si preferenziali e di uscite di sicurezza; occorre inoltre prevedere tutti i provvedi- venti di cui ai punti “c” e “d”.
menti necessari per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Tutti questi aspet- In merito alla stesura del relativo progetto esecutivo le Norme si limitano a dare indi-
ti debbono essere effettuati sulla base di quanto previsto in Norme Tecniche speci- cazioni generiche apparentemente ovvie, che nella realtà risultano, di difficile appli-
fiche il cui rispetto è tassativo affinché il progetto di utilizzazione possa essere cazione nella maggioranza dei casi.
approvato.
PRESCRIZIONI DELLE NORME TECNICHE
La premessa di quanto viene esposto nel capitolo I del titolo secondo è la seguente: tuita da “calce aerea e sabbia”. Questo però è il tipo di malta che quasi sempre si DM.U5R.A1T5U.RA
“Valgono, in quanto applicabili ai fini del collaudo statico, le disposizioni di carattere trova in murature esistenti. Analogamente, per quanto riguarda le tipologie murarie,
generale indicate nel Titolo I della presente normativa”. Si noti bene: non si dice “se in fabbricati esistenti si trovano murature di pietra non squadrata non listata e che
applicabili....” “qualora applicabili...” “nei limiti di una loro applicabilità...”. Si dice: hanno spessori inferiori ai valori indicati come minimi dalla Normativa. Per quanto
“Valgono, in quanto applicabili, ...”. riguarda i “cordoli” essi non esistono nella stragrande maggioranza dei fabbricati
Quindi esse debbono essere rispettate. Il Titolo I è quello relativo alle nuove costru- esistenti.
zioni e le disposizioni di carattere generale riguardano, tra l’atro, i seguenti aspetti: Cosa si deve fare? Le Norme Tecniche non dicono nulla in merito e non potrebbero
dirlo. Murature esistenti apparentemente simili, possono nella realtà avere caratte-
• i tipi di malta; ristiche assolutamente non confrontabili e pertanto le modalità di intervento per ren-
• le tipologie murarie; derle idonee entro i limiti della sicurezza richiesta, possono essere prese volta per
• le tipologie dei solai; volta e caso per caso dopo avere accertato le condizioni generali su cui si intervie-
• l’obbligatorietà della presenza dei cordoli in corrispondenza dei solai. ne e lo stato di fatto presente realmente in ogni murario su cui si interviene.
A proposito delle malte, si è visto che per le nuove costruzioni è esclusa quella costi-
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