Page 228 - Manuale dell'architetto
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B.4. PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI • IMPIANTI E ATTREZZATURE PER LO SPORT
3. PRESCRIZIONI PER LA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI IMPIANTI SPORTIVI
SICUREZZA AGLI INCENDI
RESISTENZA AL FUOCO DEGLI ELEMENTI COSTRUTTIVI REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI
DEFINIZIONI E ARTICOLAZIONI
Per quanto riguarda la resistenza al fuoco degli elementi costruttivi dovrà essere veri-
ficato quanto segue: I diversi materiali presenti negli impianti sportivi possono essere suddivisi in:
a. materiali utilizzati per la realizzazione di elementi costruttivi aventi una o più delle
• le strutture orizzontali e verticali dei locali corrispondenti alle centrali tecnologi-
che (aree a rischio speciale) devono avere una resistenza al fuoco di 120 min seguenti funzioni:
(REI 120); • funzione portante (v. norma UNI 7678);
• funzione di isolamento termico (v. norma UNI 7678);
• le strutture verticali e orizzontali dei locali corrispondenti alle altre aree a rischio • funzione di tenuta (v. norma UNI 7678);
speciale e agli altri spazi costituenti l’impianto sportivo devono avere una resisten-
za al fuoco valutata secondo le prescrizioni e le modalità di prova stabilite nella b. materiali utilizzati per la realizzazione di elementi aventi altra funzione (ad es. iso-
Circolare del Min. dell’Interno n.91 del 14 settembre 1961, prescindendo dal tipo di lamento acustico, isolamento termico, elementi di arredo, ecc.).
materiale costituente l’elemento strutturale stesso (ad esempio: calcestruzzo, late-
rizi, acciaio, legno massiccio o lamellare, elementi compositi, ecc.), secondo il det- I materiali concorrono alla sicurezza globale rispetto all’incendio in modo diverso in relazio-
tato dell’art.del DM 6 luglio 1983 (“Norme sul comportamento al fuoco delle struttu- ne alla loro utilizzazione; conseguentemente variano i parametri che devono essere consi-
re e dei materiali da impiegarsi nella costruzione di teatri, cinematografi e altri loca- derati. Per esempio, per i materiali della classe ‘a’ devono essere esaminate in modo parti-
li di pubblico spettacolo in genere”). colare determinate caratteristiche fisico-meccaniche (coefficiente di dilatazione termica,
temperatura critica, ecc.), mentre per quelli appartenenti alla classe ‘b’ interessa in partico-
Il dimensionamento degli spessori e delle protezioni da adottare per gli elementi lare la determinazione del valore del potere calorifico superiore al fine della determinazione
costruttivi, nonchè la classificazione dei locali stessi secondo il carico di incendio del carico d’incendio totale o specifico delle singole unità ambientali.
(esclusi i locali delle centrali tecnologiche ai quali è assegnata classe 120) vanno deter- Indipendentemente dalla loro utilizzazione, per materiale” si intende a norma del DM 30
minati con le tabelle e con le modalità specificate nella Circolare n.91 sopra citata. novembre 1983 (“Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi”):
“il componente (o i componenti variamente associati) che può (o possono) partecipa-
La resistenza al fuoco degli elementi costruttivi può essere valutata oltre che sulla re alla combustione in dipendenza della propria natura chimica e delle effettive condi-
base della Circolare n.91 cit., anche in uno dei modi di seguito riportati: zioni di messa in opera per l’utilizzazione”.
• conformità degli elementi costruttivi alle tabelle 1, 2, 3 allegate alla Circolare del CATEGORIA DI REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI
Ministero dell’interno n.73 del 27 luglio 1971;
Per l’impianto sportivo devono essere utilizzati materiali rispondenti a quanto specificato nel
• prova sperimentale sugli elementi costruttivi secondo le modalità specificate nella DM 6. luglio 1983 (“Norme sul comportamento al fuoco delle strutture e dei materiali da
norma UNI 7678 “Elementi costruttivi – Prove di resistenza al fuoco”; la prova dovrà impiegarsi nella costruzione di teatri, cinematografi e altri locali di pubblico spettacolo in
essere realizzata in un laboratorio del Centro Studi ed Esperienze del Ministero genere”).
dell’Interno o in altri laboratori legalmente riconosciuti, anche esteri; Per le singole unità ambientali costituenti l’impianto sportivo dovranno essere verifi-
cate le prescrizioni contenute nella sopracitata normativa e successive integrazioni
• conformità degli elementi costruttivi a tabelle riconosciute da normative estere, nel intervenute. In particolare, nella “Parte II” sono riportate specificazioni inerenti gli spa-
quale caso dovrà essere allegata al progetto documentazione attestante il riferi- zi dell’atrio atleti e dell’atrio per il pubblico.
mento a tale normativa, riportando tutti gli elementi significativi per l’identificazione, La categoria di reazione al fuoco dei materiali utilizzati deve essere determinata sulla base
nonchè traduzione in lingua italiana delle parti (articoli, tabelle, ecc.) che hanno atti- delle prescrizioni contenute nella Circolare del Ministero dell’Interno - Direzione Generale
nenza allo specifico problema. della Protezione Civile e dei Servizi Antincendio n.12 del 17 maggio 1980 (“Reazione al
fuoco dei materiali impiegati nell’edilizia. Specifiche e modalità di prove e classificazioni”).
BENESSERE AMBIENTALE E IGIENE
REQUISITI TERMOIGROMETRICI Protezione delle superfici verticali trasparenti
A. UNITÀ AMBIENTALI: servizi igienici, docce, locali deposito (deposito attrezzi, ripo- Le superfici trasparenti dovranno essere realizzate con vetro opalino o comunque
stiglio attrezzi di pulizia) locali di transito diffondente.
Le superfici trasparenti dovranno essere dotate di opportuna schermatura mobile,
Trasmittanza atta a garantire che il flusso termico entrante dovuto all’irraggiamento solare diretto
non risulti superiore al 40 % di quello che si avrebbe in assenza di schermatura, con
Ai fini del contenimento del flusso termico attraverso le chiusure, nonchè del contenimento eccezione delle superfici verticali con esposizione a Nord, pari a 0° ± 10°.
delle variazioni della temperatura interna che si manifesterebbero in assenza di impianti di
riscaldamento, i massimi valori della trasmittanza” H dovranno risultare inferiori o uguali a B. UNITÀ AMBIENTALI: locali impianti tecnologici (centrale termica, centrali ter-
quelli di seguito indicati, salvo valori più restrittivi prescritti dalle norme vigenti. mopompe, centrale idrica, centrale di termoventilazione, centrale trattamen-
to acqua della piscina, centrale elettrica)
• Pareti verticali opache:
H = 1,0 Kcal/h mq °C Trasmittanza
• Chiusure orizzontali o inclinate opache: Valgono le prescrizioni date in ‘A’ per le unità ambientali servizi igienici, docce, loca-
H = 0,8 Kcal/h mq °C li di deposito.
• Superfici verticali trasparenti (media ponderale tra telaio e sup. vetrata): Protezione delle superfici verticali trasparenti
H = 5,5 Kcal/h mq °C
Le superfici trasparenti dovranno essere realizzate con vetro opalino o comunque dif-
• Pareti verticali con faccia esterna a contatto del terreno: H = 1,0 Kcal/h mq °C fondente.
I valori di trasmittanza dovranno comunque essere tali che la temperatura della superficie C. UNITÀ AMBIENTALI: atrii, deposito abiti, uffici, spazio palestra, sala di
interna della parete non risulti in nessun punto inferiore alla temperatura di ruggiada dell’a- preatletismo
ria dell’ambiente interno, nelle seguenti ipotesi:
• temperatura esterna pari a quella minima di progetto; Trasmittanza
• temperatura interna pari al valore di progetto, ovvero se questo non è specificato, pari a
Ai fini del contenimento del flusso termico attraverso le chiusure, nonchè del conte-
18 °C; nimento delle variazioni della temperatura interna che si manifesterebbero in assen-
• umidità relativa pari al 70%. za di impianti di riscaldamento, i massimi valori della trasmittanza” H dovranno risul-
tare inferiori o uguali a quelli indicati nella seguente tabella in relazione alle masse
La prescrizione relativa alla temperatura di rugiada non si applica alle pareti trasparenti ver- medie (m) per unità di superficie delle pareti stesse, salvo valori più restrittivi prescritti
ticali e al telaio degli infissi nel caso in cui tali elementi siano realizzati con materiali inattac- dalle norme vigenti.
cabili dall’umidità e dall’acqua e purchè siano realizzati idonei dispositivi di drenaggio e di
scarico all’esterno dell’eventuale condensa.
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