Page 37 - Riflessologia della memoria
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Le Placche cutanee delle età, queste apparentemente “innocue” piccole aree circolari, rese
pubbliche da Calligaris nel 1939 come indicatori dell'età anagrafica, si sono rivelate essere,
come abbiamo scoperto circa sessant'anni dopo, dei veri e propri contenitori di tutto il vissuto
di un uomo. Sono come file di memoria elettronica nei quali è archiviato quello che una donna
o un uomo hanno sperimentato nel corso di un intero anno, le cose viste, le parole e i suoni
uditi, le persone con le quali sono entrati in contatto, i luoghi visitati o quelli dove hanno
vissuto...
Ma non è tutto! In questi speciali punti focali proiettati sull'epidermide troviamo anche le
emozioni provate, i sogni, i desideri, le aspettative, i piaceri e i dolori. Proprio a fronte di
questa scoperta abbiamo deciso di dedicare il presente libro interamente alle nostre ricerche,
studi, considerazioni, offrendo così a tutti la possibilità di entrare in contatto con un metodo
rivoluzionario per elaborare i propri traumi e dolori irrisolti, e liberarsi finalmente da certi
pesi emotivi che possono limitare lo sviluppo e la felicità individuali e la libera espressione
del proprio autentico Sé.
La trasmissione della memoria
Abbiamo già parlato della trasmissione di informazioni da un organismo vivente a un altro.
Che si tratti di una piccola cellula, una pianta, un animale, un essere umano, qualunque
organismo vivente quando si riproduce trasferisce la propria memoria a un altro. Tali
informazioni mnemoniche contengono dati relativi a caratteristiche e funzioni prettamente
fisiche, ma anche vitali e caratteriali, oltre che psichiche ed emotive.
Un corpo nuovo
Soffermiamoci brevemente sulla riproduzione cellulare che avviene nel corpo umano. È un
dato scientifico che il corpo fisico sia composto da miliardi e miliardi di cellule, che muoiono
e nascono continuamente. Ogni giorno sostituiamo milioni di cellule. In pratica possiamo dire
di avere un corpo nuovo nel giro di pochi anni.
Perché, allora, il corpo così rigenerato invecchia? Perché si ammala? Perché, a volte, porta
in sé disturbi cronici o quasi? Semplicemente per il fatto che ogni cellula, esaurito il suo ciclo
vitale, trasmette le sue informazioni “buone” e “cattive” alla prossima cellula. La neonata,
portando in sé la memoria della cellula morta, può nascere con alcune funzioni alterate o
modificate in base ai dati “esperienziali” raccolti dalla cellula generatrice durante la sua vita.
Così vediamo che, pur disponendo di un corpo nuovo ogni pochi anni, in realtà viviamo in un
corpo che si “danneggia” progressivamente. O meglio, un giovane corpo fatto di cellule
danneggiate.
Nelle nostre cellule rimangono impressi messaggi di ogni tipo, ma sono quelli “cattivi” a
provocare il “deterioramento” e a far sì che, nel trasferimento di informazioni, nascano nuove
cellule a loro volta già danneggiate. Che cosa inquina la vita e la memoria delle nostre