Page 34 - Riflessologia della memoria
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chiamate  Placche  delle  Età,  sono  zone  circolari  riflesse  sulla  pelle  di  tutto  il  corpo  e

      correlate ciascuna con un anno. In altre parole possiamo dire che per ogni anno di vita esiste
      una  Placca  cutanea  preposta  all'archiviazione  di  tutto  il  vissuto.  Di  nuovo  incontriamo  la
      triplice corrispondenza già spiegata per le Catene Lineari: sulla pelle la Placca della memoria
      energetica cristallizzata, nell'Anima il ricordo dell'evento psichico e nel fisico le eventuali
      ripercussioni  che  l'evento  ha  causato.  Nel  caso  delle  Placche  temporali,  ovviamente,  le
      ripercussioni fisiche non sono collegate a un preciso organo o apparato, ma sono soggettive.








































      Ricordiamo  che  i  due  sistemi  di  memorizzazione  sono  automatici  e  servono  all'uomo,  tra
      l'altro,  per  sviluppare  l'apprendimento  e  migliorare  le  proprie  capacità.  È  quindi  facile
      immaginare che, tra tutti gli avvenimenti vissuti, il peso più rilevante venga spontaneamente
      attribuito a quelli di carattere traumatico, doloroso, pericoloso, eccetera, essendo queste le
      esperienze che possono mettere a rischio proprio la sopravvivenza.

         La “macchina umana” registra l'evento vissuto come rischioso, in modo tale da poter mettere
      in funzione reazioni automatiche in presenza di circostanze future simili.
         L'automatismo,  però,  non  è  né  intelligente  né  consapevole  e  ciò  fa  sì  che  determinate
      reazioni si scatenino anche in occasioni non oggettivamente pericolose, ma tali da sollecitare
      in qualche modo la memoria dell'evento rischioso e quindi innescare il processo reattivo. È
      per  questo  motivo  che  si  può  rivelare  utile  “rivivere”  un  episodio  doloroso  per

      metabolizzarlo, trarne l'esperienza indispensabile e poi scaricarne il peso emotivo.
         Portare  a  livello  cosciente  un  insegnamento  vuol  dire  poter  utilizzare  quanto  appreso
      all'occorrenza, senza doversi affidare completamente al “pilota automatico”. A questo punto è
      opportuno  anche  liberarsi  dell'aspetto  emotivamente  traumatico,  in  modo  da  affrontare  il
      domani con animo più sereno.
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