Page 41 - Riflessologia della memoria
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Sembra proprio che le memorie degli eventi (vissuti o ereditati) si cristallizzino nella materia
e, in particolare, sulla superficie del corpo, cioè sulla cute. In realtà questa idea non
corrisponde con assoluta certezza alla verità.
Senza dubbio la pelle, essendo idealmente l’organo di confine del nostro corpo fisico e
facente parte dello spazio energetico occupato dai nostri corpi sottili, è la zona più adatta, sia
a livello concettuale sia statistico, per fungere da area di contatto tra ogni livello (o corpo)
dell'essere umano. Ma, per chiarire la questione, è consigliabile esaminare almeno tre
differenti alternative.
La prima è che le memorie si cristallizzino effettivamente nella materia attraverso un
procedimento non ancora perfettamente analizzabile da un punto di vista scientifico. Questa
cristallizzazione farebbe sì che le specifiche aree cutanee si comportino come spie luminose
di un pannello di controllo collegato a tutto il bagaglio di esperienze e conoscenze di un essere
umano. Certamente un processo di somatizzazione dell'energia vitale e psichica esiste, quello
che resta da capire è come il fenomeno si possa manifestare a livello cutaneo, per esempio in
precise Placche circolari. La pelle, in questo caso, è come il supporto cartaceo del disegno
umano.
La seconda tesi è che il derma si comporti come uno specchio su cui si riflettono le memorie
fisiche e psichiche “proiettate” dall'interno e dall'esterno. Potremmo dire che dall’interno si
proiettano sulla pelle gli organi e gli apparati fisici, mentre dall’esterno si proiettano sulla
pelle le informazioni inerenti lo stato vitale, emotivo e del pensiero (collegati al corpo
Eterico, Astrale e Causale). In questa seconda ipotesi, la pelle è come il personale schermo
sul quale si proietta il film della propria vita.
La più probabile delle ipotesi potrebbe essere la terza, che attribuisce alle aree cutanee di
memoria un duplice aspetto, composizione e miscela dei due precedenti. Gli aspetti di tipo
fisico collegati al ricordo di un evento potrebbero cristallizzarsi nella materia, mentre gli
aspetti emozionali sarebbero proiezioni di memorie energetiche esterne. Queste ultime,
irradiando un fascio energetico dal loro nucleo, investirebbero la pelle esattamente in
corrispondenza delle aree di memoria fisica, come se un filamento luminoso mantenesse
collegati anima e corpo in modo indissolubile.
D'altra parte, tutto nel mondo è energia. La vita, le emozioni, i pensieri sono energia. La
materia stessa è energia. Ciò che cambia è il grado di densità... Così anche l'energia memoria
in parte si cristallizza nella materia, generando ripercussioni fisiche, e in parte si mantiene in
uno stato più rarefatto.
In ultima analisi, le zone considerate dalla crono-riflessologia cutanea assomigliano
concettualmente ai Meridiani energetici individuati dalla Medicina Tradizionale Cinese. Molti
medici occidentali hanno cercato di individuare delle corrispondenze anatomiche e
neurofisiologiche al decorso dei Meridiani e ai punti di agopuntura, ma, sebbene qualche
parziale risposta scientifica sia stata avanzata, manca ancora una spiegazione completa e
accettabile per la mentalità occidentale.
La Medicina Tradizionale Cinese fondamentalmente individua in quelli che vengono
denominati Meridiani i canali per il trasporto dell'energia (o Qi) e il loro trattamento ha lo
scopo di modulare l'energia immateriale individuale per riportare armonia ed equilibrio
nell'essere umano.